Disco party sul Monte Baldo, «nessun rispetto per la montagna»

Il Cai Verona ha fatto propria la lettera del responsabile della Commissione escursionismo sezionale Emanuele Brunelli, che ha condannato il recente evento organizzato presso il Rifugio Chierego, a quasi 2000 metri di quota. «Troppo rumore e poco rispetto per l'ambiente e la fauna»
«Eventi come questo, già avvenuti in passato, mancano di rispetto alla montagna, alla sua flora e alla sua fauna; essi risultano dannosi per le comunità montane e le gravi ripercussioni graveranno su noi uomini nel tempo. Non nel presente immediato, ma nel futuro pagheremo a caro prezzo i gesti compiuti da poche persone».
Si leggono queste parole nella lettera aperta scritta dal responsabile della Commissione escursionismo del Cai Verona Emanuele Brunelli dopo il disco party svolto i giorni scorsi presso il Rifugio Chierego, sul Monte Baldo. Testo che è stato fatto proprio e diffuso dalla Sezione scaligera.

Troppo rumore e poco rispetto per l'ambiente e la fauna

Brunelli spiega come la manifestazione sia stata estremamente rumorosa, con Dj, musica techno ad alto volume e «persone ubriache e aventi un comportamento inequivocabilmente irrispettoso nei confronti dell’ambiente montano». Non solo, il momento scelto è stato quello del risveglio primaverile della natura.
«Vedremo nuovamente fiorire Crocus, mirtilli e rododendri. Potremo ammirare le genziane in fiore, una specie protetta. A breve le femmine di camoscio, cervo e capriolo daranno alla luce i loro piccoli. Quelli nominati sono animali estremamente indifesi, che oltre a dover affrontare le difficoltà previste dal loro ciclo naturale di vita, dovranno fronteggiare i rave party in quota. Questi ospiti sono indifesi da tutto ciò da cui la natura non insegna loro a difendersi».

Pochi chilometri da un'area protetta

La lettera ricorda la vicinanza del Parco Naturale del Monte Baldo al luogo scelto per la festa, con la sua notevole varietà di habitat, piante, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi.
«Trovo sconcertante che si permetta ad un luogo denominato “rifugio” di assumere sembianze da sala da ballo. È veramente irrispettoso. Chiedo che venga affrontato il tema e che si vietino questo genere di festoni nei luoghi di pace e di ristoro montano. Fingere che il problema non sussista solo perché avviene in un luogo apparentemente isolato, ossia ad alta quota, non rende diversi da chi organizza queste manifestazioni».

Il tema “sicurezza”

Il Cai Verona sulla propria pagina Facebook ha ricordato il proprio amore per i giovani e il proprio impegno per insegnare loro a frequentare la montagna in sicurezza e con rispetto. Proprio sul tema sicurezza, facendo riferimento all'evento sul Baldo, ha posto qualche provocatoria domanda.
«Prima dell'evento i partecipanti sono stati informati che sul sentiero 656, conosciuto come Ottaviani, che conduce da Malga Valfredda al Rifugio Chierego (Monte Baldo, 1911metri di altirudina) é possibile trovare ghiaccio? É stato consigliato ai partecipanti di avere con sé un paio di ramponcini? Sono stati informati riguardo al dislivello e allo sviluppo complessivo dell'escursione? Rischi e pericoli? Abbigliamento consigliato? Abbiamo fatto conoscere la flora e la fauna? I rischi e i pericoli della nostra presenza? Questo secondo noi è affrontare la montagna in sicurezza».
Si può leggere il testo integrale della lettera di Emanuele Brunelli sul sito della Sezione.