Everest: Bargiel raggiunge il Colle Sud e scende con gli sci [Il video]

Dopo appena due settimane di acclimatazione, lo sciatore estremo polacco ha raggiunto i 7900 metri e ha realizzato la discesa al campo base. Ancora ignoto se abbia attraversato la temuta seraccata del Khumbu sugli sci.

Arrivano interessanti aggiornamenti dall'Everest dove, dopo appena due settimane di acclimatazione, lo sciatore estremo polacco Andrzej Bargiel è riuscito a raggiungere il Colle Sud (7900 m) con gli sci sulle spalle. Qui ha poi agganciato gli sci e ha iniziato la discesa fino al campo base. “Dopo aver passato una notte al Campo 2, sono salito fino a circa 7000 metri e ho bivaccato lì” ha raccontato Bargiel sui social, offrendoci però pochi altri particolari su quanto compiuto. Sappiamo infatti che la mattina successiva ha proseguito verso il Colle Sud, da dove poi è sceso fino al campo base sugli sci. Quello che invece non è ancora chiaro è se Bargiel abbia attraversato la seraccata del Khumbu sugli sci o se la abbia evitata.

Con un'acclimatazione già eccellente a Bargiel potrebbe essere sufficiente un'ultima rotazione in quota, per poi tentare la vetta del Tetto del Mondo a breve. Ovviamente sempre se le condizioni lo permetteranno. Ricordiamo che Bargiel si trova all'Everest con l'intenzione di provare a realizzare la prima discesa integrale della montagna senza l'uso di bombole di ossigeno.

 Scendere l'Everest con gli sci, la storia

La prima discesa integrale dell'Everest sugli sci fu realizzata il 7 ottobre 2000 dallo sloveno Davo Karnicar. Karnicar raggiunse la vetta in quattro giorni con supporto di Sherpa e un po’ di ossigeno notturno al Campo 4, per poi scendere senza mai togliersi gli sci in cinque ore. Particolare della sua discesa fu che riuscì ad aggirare la cascata del Khumbu passando lungo il fianco del Nuptse e trovando così una linea continua fino al campo base. Una realizzazione che diventò presto un punto di riferimento nello sci estremo, consolidando Karnicar come pioniere delle discese sugli Ottomila.

Dopo di lui, diversi alpinisti hanno tentato la discesa integrale dell'Everest sugli sci, ma con risultati variabili. Nel 1996 Hans Kammerlander raggiunse la vetta, ma iniziò la discesa sciando da circa 8300 metri, non riuscendo a completare l'intera discesa sugli sci. Allo stesso modo anche i fratelli Rob e Kit Deslauriers nella loro discesa del 2006 hanno impiegato l'uso di corde e di calate su fune. Arrivando poi ai giorni nostri troviamo già nel 2019 un Bargiel intenzionato a realizzare la discesa integrale senza bombole di ossigeno, ma fu costretto a interrompere l'ascensione a causa di condizioni meteorologiche avverse e rischio valanghe. Quest'anno, per la prima volta è riuscito a sfiorare gli ottomila metri, per poi sciare fino al campo base. Una spedizione, quella di quest'anno, che promette belle sorprese.