Ferrata Berti alla Croda Marcora: serrati gli accessi da Cortina e San Vito di Cadore

A seguito di numerose segnalazioni del passaggio di escursionisti lungo l’itinerario, interdetto da giugno per le continue scariche di sassi, si è reso necessario sbarrare fisicamente gli accessi alla Ferrata.

La Ferrata Berti alla Croda Marcora, nel Gruppo del Sorapis, risulta interdetta agli escursionisti dal mese di giugno, a causa del verificarsi di continue scariche di sassi. Nonostante la disponibilità dell’ordinanza di divieto di accesso sul sito del comune di San Vito di Cadore, nonostante l’apposizione di cartellonistica informativa, in lingua italiana e inglese, apposta agli accessi del sentiero 242 e nonostante la diffusione della notizia su social e testate, nelle scorse settimane sono proseguite le segnalazioni al Soccorso Alpino del passaggio di escursionisti. 

Non sono mancati gli interventi di soccorso in queste prime settimane di divieto. Il più recente, realizzato nel primo pomeriggio di giovedì 31 luglio, ha visto impegnate le squadre di soccorso nel recupero di un escursionista inglese. È stato l’uomo stesso ad allertare i soccorsi, informando di essere bloccato sulla ferrata e di assistere a scariche di sassi. Un intervento reso delicato dalle condizioni meteo non ottimali, per il quale sarà richiesto all’escursionista di pagare un totale di circa 14.000 euro di spese per l’invio sul posto dell’elisoccorso.

Constatato che i cartelli informativi affissi lungo il sentiero non fossero sufficienti a bloccare il passaggio degli escursionisti, il Soccorso Alpino e Speleologico del Veneto, con il supporto della Protezione Civile, ha ritenuto necessario introdurre degli sbarramenti fisici ai due accessi alla ferrata, da Cortina e da San Vito di Cadore. 

 

Sbarramenti che “rendono impossibile non accorgersi della chiusura”

Gli escursionisti che, non adeguatamente informati sulla interdizione o incuranti di tale divieto, come sottolineato dal Soccorso Alpino “per sottostima del rischio”, dovessero raggiungere i due punti di accesso, troveranno ora di fronte a sé chiari segni di “stop”. Nella mattina di domenica 3 agosto, sono infatti stati elitrasportati in quota dei cartelli di ferro, di dimensioni 60×40, posizionati mediante utilizzo di fittoni di metallo, in corrispondenza dei due accessi. Le due installazioni, come evidenziato nel post informativo del Soccorso Alpino, “rendono impossibile non accorgersi della chiusura”.

Inoltre, nella giornata di venerdì 1 agosto, è stato bloccato il sentiero 241, che da Dogana Vecchia sale sui banchi sottostanti la frana della Croda Marcora, per poi ricongiungersi al sentiero 242. Interventi resi necessari per scongiurare incidenti in un tratto assolutamente delicato, interessato dal rischio di caduta di materiale dall’alto.

La Croda Marcora è attenzionata da anni per il frequente verificarsi di movimenti franosi. Si tratta di una zona geologicamente instabile, sotto stretto monitoraggio, dallo scorso anno anche mediante strumentazioni radar. L’interdizione in essere, va considerata nella sua importanza precauzionale, soprattutto in un periodo in cui l’afflusso escursionistico sulle Dolomiti incrementa sensibilmente. 

“In questo modo – conclude il Soccorso Alpino in relazione alla decisione di inserire degli evidenti sbarramenti fisici -  si vuole tutelare l'incolumità di chi si trovi in transito, come dei soccorritori stessi, sia degli equipaggi di elisoccorso che delle squadre a piedi.”