La geografia variabile delle sorgenti

Il crollo della parete rocciosa in corrispondenza di una della bocche maggiori delle Fonti di Poiano è la dimostrazione della naturale evoluzione del fenomeno carsico, che in questa tipologia di rocce è particolarmente rapido. Sono in corso le valutazioni per restituire alla fruizione questa area unica al mondo dal punto di vita scientifico
Il 2 ottobre 2022 si è verificato un crollo della parete rocciosa in corrispondenza di una della bocche maggiori delle Fonti di Poiano, nell’Alta Val di Secchia, in Provincia di Reggio Emilia; numerosi massi hanno travolto due ponticelli in legno del percorso di visita. Le Fonti di Poiano sono un sito di grande suggestione paesaggistica e di importante interesse scientifico. Per le sue particolarità, il sito è oggetto di visite ed escursioni; la frana lo ha trasformato in un luogo da frequentare con molta attenzione. Abbiamo posto alcune domande a due esperti, Alessandra Curotti, che opera nell’Unione Montana Appennino Reggiano e nel Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano, e Stefano Lugli, docente presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche di Unimore (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia), per meglio comprendere quanto è avvenuto.
piede frana poiana
Il piede della frana dopo la rimozione dei resti del ponticello di legno © A. Curotti
Possiamo descrivere e inquadrare il sito? «Le Fonti di Poiano sono la risorgente carsica salata più importante d’Europa. Si trovano nel Comune di Villa Minozzo (RE), nella valle del fiume Secchia, dove affiorano i Gessi Triassici. Fanno parte del Sito Natura 2000 e del Parco Nazionale e Riserva della Biosfera Appennino Tosco Emiliano. L’area dei Gessi Triassici della Val Secchia rappresenta una delle sette aree del Carsismo nelle evaporiti e grotte dell’Appennino Settentrionale, la candidatura a Patrimonio dell’Umanità presentata dall’Italia per il 2023». Cosa è successo esattamente a ottobre? «L’acqua della risorgente interessata dal crollo è fuoriuscita in modo impetuoso allagando temporaneamente la zona circostante e portando con sé detrito grossolano e fine. È cambiato l’aspetto dell’area, che a sua volta era il risultato di una frana per crollo verificatasi nel 1942. Si tratta della naturale evoluzione di queste rocce carsiche, profondamente deformate e smembrate da complessi processi geologici. La circolazione idrica sotterranea, che convoglia in media 400 litri al secondo, provoca la formazione di grandi cavità sotterranee instabili nella zona delle Fonti».
distacco frana poiano
La nicchia di distacco della frana © S. Lugli
Che considerazioni possiamo trarre da questo evento? «Il fenomeno che si è verificato illustra la naturale evoluzione del fenomeno carsico, che in questa tipologia di rocce è particolarmente rapido. Non esistono al mondo rocce carsiche che presentino una rapidità di evoluzione così complessa e veloce come in Val Secchia. Questo fattore, documentato da oltre settant’anni di ricerche scientifiche, rappresenta proprio uno dei punti di forza della candidatura a patrimonio dell’Umanità. In ragione di questo, con il coinvolgimento delle Università, del Gruppo Speleologico Paletnologico Gaetano Chierici di Reggio Emilia, della Federazione Speleologica Regionale, della Regione e di tutti gli Enti ed Istituzioni coinvolte nella procedura di candidatura, si sta valutando la situazione per restituire alla fruizione questa area unica al mondo dal punto di vita scientifico».