I 150 anni della sezione CAI dell'Enza

Le Sezioni CAI di Reggio Emilia e Parma si sono ritrovate al Castello di Canossa per celebrare la nascita della storica Sezione dell’Enza, ricordando i 150 anni dalla fondazione.
Un momento delle celebrazioni per i 150 dell'Enza

Giovedì 1 maggio, oltre 200 soci delle Sezioni CAI di Reggio Emilia e Parma si sono dati appuntamento al Castello di Canossa per celebrare i 150 anni dalla nascita della Sezione dell’Enza, storica realtà alpinistica nata il 6 maggio 1875 dall’unione di circa 130 soci di Parma e Reggio. Quella Sezione, la quindicesima in Italia per ordine di fondazione, rimase unita fino al 1933, quando si divise dando origine a due Sezioni distinte.

“Questa Sezione si propone di studiare ed illustrare più specialmente gli Appennini parmensi e reggiani” recitava l’articolo 2 del regolamento sezionale approvato nel 1875. E proprio con questo spirito di condivisione e appartenenza al territorio, i soci hanno ripercorso le tracce di quella storia lunga un secolo e mezzo, camminando insieme verso uno dei luoghi simbolo del territorio: il castello di Canossa.

Ad accogliere gli escursionisti, in una giornata di sole e festa, Alberto Fangareggi, neo-presidente del CAI di Reggio Emilia, insieme al past president Stefano Ovi, al vicepresidente del CAI di Parma Gianfranco Berté e a Pier Giorgio Oliveti, Delegato del CAI per gli Affari Esteri, in rappresentanza del Presidente generale Antonio Montani. Tutti hanno ricordato il significato di una storia comune lunga 60 anni e di un legame che affonda le radici nei 150 anni di storia del CAI parmigiano-reggiano.

Un contributo particolarmente apprezzato è arrivato dall’Assessora all’Ambiente e ai Servizi Sociali del Comune di Canossa, Mara Gombi, che ha sottolineato l’attualità dei valori incarnati dal CAI: prendersi cura del territorio con passione, dedizione e competenza.

Come da tradizione emiliana, la giornata si è conclusa con momenti di convivialità tra salumi, formaggi e lambrusco, con la promessa di ritrovarsi presto per nuove escursioni e iniziative comuni, nel segno di quella montagna che unisce, senza barriere né confini.