Un'inedita immagine del K2 dal drone © Daniel PezzaniUna stagiona con il freno a mano tirato quella che è da poco iniziata in Karakorum, dove le squadre di alpinisti stanno iniziando a raggiungere i campi base di K2 e Broad Peak. Le spedizioni commerciali comunicano poco, le altre spedizioni ancora meno. In generale le notizie che arrivano sono sottotono.
K2
Al campo base del K2 si stanno montando in questi giorni le prime tende, con numeri decisamente inferiori alle aspettative. Le grandi spedizioni commerciali che negli ultimi anni hanno popolato le pendici della montagna, quest’anno presentano numeri decisamente ridotti. Si parla infatti di una dozzina di scalatori già presenti al campo base, mentre qualche altra decina dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. Che tutti si siano tolti la voglia di K2 nell’anno dell’anniversario, quando il campo base assomigliava a un piccolo villaggio popolato da centinaia di scalatori? Più facilmente a influenzare i numeri è stata l’instabilità geopolitica dell’area del Kashmir, con l’inasprirsi del conflitto Indo-Pakistano dopo gli attentati di questa primavera. Alcune delle spedizioni annunciate e pianificate hanno preferito fare un passo indietro, altre hanno cambiato obiettivo all’ultimo minuto lasciando al K2 un clima di surreale silenzio per la stagione che sta iniziando. Un risvolto negativo o positivo? Lo scopriremo a fine stagione, probabilmente. I numeri del turismo d’alta quota sono importanti per cuochi, guide e portatori di Skardu e dei villaggi di montagna; dall’altra parte stiamo vivendo un contesto in cui l’alpinismo torna a una dimensione meno mediatizzata e più essenziale.
Dove sono finite le grandi spedizioni commerciali?
Stanno arrivando, ma i numeri sono ancora incerti. Alcuni operatori internazionali sono già presenti al campo base e dalle prime indiscrezioni stanno già lavorando sulla montagna per attrezzare la via dello Sperone Abruzzi.
Una delle prime agenzie ad aver raggiunto il campo base è stata quella di 8K Expeditions che dopo aver posizionato le proprie tende lo scorso 27 giugno ha subito iniziato i lavori di attrezzamento della parte bassa della via. In arrivo anche il gruppo di Elite Expedition guidato da Mingma David Sherpa, e quello di 14 Peaks. Le più grandi agenzie internazionali si stanno quindi muovendo alla spicciolata lungo il Baltoro. Oltre a quelle già citate anche i team di Seven Summit Treks, Madison Mountaineering e gli americani di Mountain Professionals dovrebbero essere in arrivo in questi giorni. Quello che è certo è che i numeri di quest’anno saranno piccoli e… silenziosi. Nessuno comunica nulla, nemmeno da parte delle agenzie, eppure i nepalesi sono già al lavoro sulla montagna.
Altre spedizioni
Nel frattempo al campo base sono arrivati anche altri alpinisti, intenzionati a scalare il K2. Tra questi il norvegese Vibeke Andrea Sefland che sta cercando di completare la collezione dei 14 Ottomila. Il K2 sarebbe la sua decima montagna.
Da qualche giorno è invece attivo il francese Serge Hardy che ha già iniziato l’acclimatazione sulla montagna, per ora con un giro al campo 1. Hardy, 58enne, ha all’attivo una salita sul Gasherbrum II nel 2021, mentre quest’anno ha deciso di alzare decisamente l’asticella.