La montagna spiegata ai bambini. Polvere d'Oriente

Forse non tutti sanno che il Sol Levante è un vero e proprio paradiso per lo scialpinismo. Nell’isola di Hokkaido e nell’area di Nagano sull’isola di Honshu, si registrano le più copiose nevicate del nostro pianeta: mediamente tra gli 8 e i 15 metri l’anno, caratterizzate da neve assolutamente polverosa a causa delle basse temperature.
Polvere © Giancarlo Zucchi

Pensando al Giappone saltano alla mente fotogrammi indelebili adornati da ciliegi in fiore, quartieri all'avanguardia, antichi templi, geishe in eleganti kimono, villaggi e tradizionali borghi feudali dove il tempo sembra essersi fermato. 

Questo paese sospeso tra l’antico e il moderno, come è noto, offre anche una natura mozzafiato: scroscianti cascate, roventi vulcani, intricate foreste e armoniosi giardini zen sono solo alcune delle tante bellezze che si possono ammirare viaggiando in terra nipponica. 

Ma forse non tutti sanno che il Sol Levante è anche la mecca mondiale per gli amanti della “powder”, ovvero gli scialpinisti. In particolare, nell’isola di Hokkaido e nell’area di Nagano sull’isola di Honshu, infatti, si registrano le più copiose nevicate del nostro pianeta: mediamente tra gli 8 e i 15 metri l’anno, caratterizzate da neve assolutamente polverosa a causa delle basse temperature. 

Anche se in queste zone lo scialpinismo e il freeride non sono così diffusi (i frequentatori sono principalmente turisti europei, nordamericani, australiani e neozelandesi), negli ultimi dieci anni hanno iniziato a formarsi piccole comunità locali di amanti di queste discipline, specie attorno ai resort che offrono i fuoripista più interessanti. Qui le cime non sono alte (tra 1200 e 2200 m) e si scia spesso a breve distanza dal mare, cosa che rende l’esperienza davvero unica e suggestiva. 

Le linee di discesa si sviluppano dagli spazi aperti delle cime fino ai boschi di betulle un po' più in basso e, generalmente, i pendii non sono ripidi, salvo alcuni bei canali per chi cerca qualche brivido in più. La stagione sciistica e scialpinistica normalmente va da novembre ad aprile e i mesi invernali sono gli ideali per gli amanti della polvere assoluta. 

Senso di libertà © Giancarlo Zucchi

Avreste mai immaginato il Giappone sotto questa veste? Da qui un altro insegnamento: anche paesi comunemente noti per altre tradizioni, usanze e caratteristiche possono diventare protagonisti quando si parla di sport e attività nelle quali la montagna è regina.

Ma non diamo tutto per scontato, non tutti siamo scialpinisti. In molti si chiederanno come si fa ad arrivare in cima senza utilizzare impianti di risalita, per poi lanciarsi a capofitto fuori pista per sfidare l’aria gelida e la neve fresca. Per risalire i pendii si applicano le pelli di foca sotto agli sci. Non preoccupatevi, nessun animale è stato maltrattato! Si tratta di strisce di un tessuto particolare che vengono applicate sotto le solette degli sci per permettere l'avanzamento e la tenuta in salita. L'utilizzo di queste pelli (inizialmente naturali, poi soppiantate da prodotti sintetici) è stato ripreso dai pionieri dello scialpinismo prendendo ispirazione dagli esploratori delle aree polari. Le tecniche, sebbene primitive, erano già ben delineate nei primi anni del XX secolo, e utilizzate anche in campo bellico dalle truppe alpine durante la Grande Guerra. Pertanto, anche se ora lo scialpinismo è considerato come uno sport “nuovo” e la “nuova frontiera” dello sci, più adrenalinica ed estrema rispetto allo sci alpino propriamente detto, in realtà è la più antica tra le due discipline. Nel tempo sono cambiate le tecniche, i materiali e gli scopi (da mezzo di locomozione invernale a sport e svago), ma di fatto, il moderno scialpinismo non è sostanzialmente diverso dal primordiale concetto di utilizzo dello sci dei secoli passati.

In salita con gli sci @Francesco Cappellari