“Nei prossimi anni non credo saranno in molti a provarla”. Prima libera del Pilar de Texu per i fratelli Pou

La via risale un pilastro molto estetico, propone difficoltà fino al 7c+ e non ammette errori. "In molti punti non si può cadere" ha spiegato Eneko

I fratelli Pou hanno finalmente liberato la via al Pilar de Texu, sull'Aguja Alfonso Martines, nei Picos de Europa. L'itinerario era stato aperto dal solo Iker nel 2021, insieme a un amico comune, Victor Sanchez. La linea corre per 250 metri su 6 tiri molto lunghi e impegnativi, fino al 7c+. La via è stata definita da Los Hermanos molto severa e dotata di una estetica che conquista: il pilastro si staglia infatti con una sagoma netta sul resto della montagna, come si può vedere dal video pubblicato su YT.

L'itinerario è stato aperto prevalentemente in stile tradizionale, risale fessure e placche su roccia di qualità variabile. "È una via spettacolare, che attraversa con eleganza l'Aguja Alfonso Martínez a Poncebos - spiega Iker-. L'ho aperta nel 2021 con Víctor Sánchez. All'epoca, Eneko era infortunato e ho parlato con il nostro amico asturiano". Victor è un amico di lunga data dei due fratelli, è stato il pioniere alpinistico della zona negli ultimi anni e ha abbracciato completamente lo stile d'apertura scelto dai Pou sui Picos de Europa. 

“Nei prossimi anni non credo saranno in molti a provarla”

Eneko torna con i ricordi a 4 anni fa. "Victor è senza dubbio un arrampicatore di grande talento e ci ha suggerito di visitare questo posto. All'epoca volevo andare con loro, ma un infortunio me lo ha impedito, quindi potere tornare ora con mio fratello è stato particolarmente emozionante. La via è stata aperta in libera e dal basso, è una via molto audace che in molti punti non ammette cadute, con un rischio elevato di infortuni gravi. La verità è che non mi aspettavo niente di diverso, perché con mio fratello Iker e Victor coinvolti, sapevo che l'apertura sarebbe stata molto bella ed esposta, ma l'ho vista così severa che nei prossimi anni non oseranno tentarla molte cordate".

La via si sviluppa per 6 tiri, con il chiave alla quinta lunghezza, anche se dalla terza in poi non si scende mai sotto il 7a+. L'avvicinamento, pur essendo breve -nell'ordine di un'ora- è molto ripido su erba e rocce. “Può diventare pericoloso se il terreno è bagnato e anche in discesa, se la stanchezza fa calare la soglia di attenzione”, chiude Iker.