"Non so se tornerò a scalare". Simon Messner sospende la carriera dopo un grave infortunio

Una caduta durante un allenamento ha provocato a Simon Messner la lussazione della spalla sinistra e gravi danni ai tendini. Dopo l’intervento chirurgico, l’alpinista altoatesino si ritira dall’attività agonistica per concentrarsi sulla riabilitazione e sulla famiglia.

Una caduta improvvisa e un infortunio grave hanno costretto Simon Messner a sospendere la sua carriera alpinistica. In un lungo post pubblicato sui social, Messner ha raccontato gli ultimi mesi della sua vita, tra cambiamenti personali e professionali, fino all’incidente che ha stravolto i suoi programmi.

Negli ultimi anni, l’alpinista ha intrapreso un percorso di vita completamente nuovo: insieme alla moglie Anna, Messner gestisce una fattoria in Alto Adige. “Diventare agricoltore e gestire una fattoria di montagna è stata la prima grande sfida, e lo è ancora oggi. Trovare tempo libero è diventato quasi impossibile, perché gli animali non conoscono concetti come vacanze o weekend” ha spiegato l’atleta. Poi è arrivata, un anno fa, la nascita della figlia Valentina. “Non c’è gioia più grande che diventare genitore e vedere crescere un bambino. Ma, in qualche modo, il tempo per arrampicare è scomparso del tutto” ha raccontato ancora Messner, sottolineando come le priorità della sua vita stiano cambiando.

Ma il vero cambiamento, quello di cui parla nel post, è arrivato lo scroso agosto, alla vigilia della sua partenza per il Pakistan. Durante un allenamento in falesia, Messner ha perso l’appoggio del piede destro, cadendo e causando una lussazione alla spalla sinistra. Nonostante il dolore e le condizioni critiche, l’alpinista ha deciso di partire comunque per il Karakorum, affrontando la spedizione in condizioni tutt’altro che ideali. “Non volendo cancellare la lunga e desiderata spedizione in Pakistan, non ho avuto altra scelta che partire con una spalla sinistra che era tutt'altro che funzionante: condizioni assolutamente non ideali per la salita in stile alpino di una montagna molto remota. Ma gli incidenti accadono sempre quando meno te li aspetti”

Così ha rimandato la visita dal medico al rientro dalla spedizione. A Innsbruck hanno confermato la gravità dell’infortunio: un tendine del bicipite quasi completamente lacerato, frammenti ossei e cartilagine staccata. “Purtroppo non c'era altra opzione che la chirurgia”. Un intervento chirurgico complesso ha segnato l’inizio di un lungo percorso di riabilitazione, con tempi di recupero che potrebbero durare mesi. “La ferita guarirà, ne sono sicuro. Ma ci vorranno mesi e se riuscirò mai a raggiungere di nuovo il mio vecchio livello di scalata è al momento incerto”. Da qui la decisione di ritirarsi dalla sua attività professionale come atleta. “È stata una decisione difficile, condivisa con grande tristezza. L’arrampicata tradizionale e l’alpinismo sono stati per oltre vent’anni la parte più importante della mia vita. Dover rinunciare — temporaneamente o forse definitivamente — è un sentimento quasi impossibile da descrivere. Quindi, nel prossimo anno, mi concentrerò sulla guarigione e userò questo tempo per essere il più possibile presente per la mia piccola famiglia".