Polemica Dolomiti Rescue Race: no all’uso ludico dell’elicottero, interviene il CAI

Prima la proposta di un Helitour, poi la polemica e la decisione di annullare l'evento. Il CAI interviene sul caso della Dolomiti Rescue Race evidenziando l'importanza di agire con coerenza etica e seguire le linee guida del Bidecalogo.

“Vi ricordiamo che quest'anno potete partecipare all'Elitour Dolomiti Rescue Race. Così iniziava il post promozionale pubblicato sulla pagina della Dolomiti Rescue Race, gara di soccorso alpino e di abilità tecnica che si svolgerà sabato 4 e domenica 5 ottobre 2025 alle pendici del Monte Antelao, nelle Dolomiti bellunesi, organizzata dalla Stazione di Pieve di Cadore - 2° Delegazione Dolomiti Bellunesi

L'edizione di quest'anno dell'evento è stata al centro di un acceso dibattito, che ha interessanto anche il CAI, riguardo all’uso dell’elicottero per permettere alle persone di sorvolare il percorso della gara, “con la possibilità di sbarcare nelle vicinanze dell'attacco e percorrere il sentiero attrezzato Urbano Tabacchi”. Il tutto per un costo di 100 euro a persona e un numero di posti limitato a 50 e, ovviamente, noleggio del kit da ferrata fino a esaurimento delle disponibilità. Pochi giorni dopo l'annuncio la comunicazione che “per motivi organizzativi l'evento è stato annullato”

“Appena la questione dell'elicottero è arrivata all'attenzione del CAI Centrale, è stato immediatamente avviato un intervento che ha portato alla decisione di annullare l'evento” afferma il presidente generale del CAI, Antonio Montani. “Con 828 sezioni e sottosezioni del CAI e 32 delegazioni alpine del Soccorso Alpino non è sempre facile monitorare tutte le iniziative locali, ma appena siamo venuti a conoscenza della situazione abbiamo preso provvedimenti. Il nostro invito, in questo caso e per l’organizzazione di eventi futuri, resta quello di agire con coerenza etica e seguire le linee guida del Bidecalogo".

“Come Club Alpino Italiano riteniamo che l’impiego degli elicotteri in montagna, se non strettamente limitato alle operazioni di soccorso e di emergenza, sia non solo impattante e devastante per l’ambiente, ma anche profondamente diseducativo” ha aggiunto il vicepresidente con delega al Soccorso Alpino, Giacomo Benedetti. "Non è questo il modello di rapporto con l’ambiente alpino che vogliamo trasmettere alle nuove generazioni: la montagna deve essere vissuta con sobrietà, rispetto e responsabilità, secondo i principi che il CAI ha sempre posto alla base della sua missione”.

Contattato telefonicamente il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto, Giuseppe Zandegiacomo, ha dichiarato che “L'iniziativa ha prevaricato gli obiettivi iniziali e quando ci si è resi conto che non rispettava più i nostri canoni, l'evento è stato annullato. Un'iniziativa nata male che ha prevaricato subito il concetto. Ci tengo a precisare che noi, come Soccorso Alpino, non promuoviamo e non realizziamo attività che prevedono l'uso ludico dell'elicottero”.