Riportando tutto a casa. Traversata carsica lungo le tappe finali del Sentiero Italia

Trieste in lontananza © Anna Sustersic

Le ultime quattro tappe che chiudono il Sentiero Italia CAI e lo portano a sciogliersi nelle acque del Golfo di Muggia, dopo aver attraversato l’intero paese, attraversano un mondo speciale: quello del Carso triestino. Universo antico e misterioso che, a pochi passi dalla città, assicura atmosfere d’altri tempi. Questi 4 giorni di traversata, anche per chi non avesse percorso altri tratti del Sentiero, sono di certo una splendida sintesi dell’intero Sentiero. Bianche rocce calcaree scannelate, lavorate e tornite dall’acqua, nascondono un cuore fluido che solo in poche zone emerge in superficie; una fitta boscaglia di frassini, ornielli e roverelle custodisce il sentiero che attraversa piccoli paesi ancora immersi in una quiete fiabesca. 

Basovizza © Anna Sustersic

Il mare lo si intravede solo all’ingresso nel Carso, poi a Malchina lo si saluta per addentrarsi nella boscaglia cantata da poeti e letterati: la boscaglia del sommacco che si incendia in autunno per la gioia di fotografi e contemplatori dipingendo l’altopiano dei colori del fuoco. Il mare lo si rincontra solo al culmine dell’altipiano, quando dalle pendici di questo si scende nel mondo alpino della Val Rosandra, ultimo baluardo di “alpinità” a livello del mare, dove scorre una delle poche espressioni superficiali d’acqua del Carso. 

Cascata lungo il cammino © Anna Sustersic

La Val Rosandra è un luogo incantato ricco di leggende come lo è di panorami e angoli mozzafiato: la cascata nel cuore della valle, il bel canyon interrotto da numerose “marmitte dei giganti” forme particolari di erosione che creano vasche di acqua di cristallo, i numerosi endemismi vegetali che si nascondono fra le pietraie dei versanti, l’antica Chiesa di Santa Maria in Siaris che con il suo bagaglio di millenni di storie preziosa si nasconde fra le rocce della Valle. Lasciata la Valle, una scomposta boscaglia recente accompagna fino alle prime forme di urbanizzazione industriale che precedono Muggia, e quindi si raggiunge la costa. 

Santa Maria in Siaris © Anna Sustersic

Muggia è un'antica perla. Un piccolo accogliente porto che fa da anticamera al mondo di vita salata della costa istriana e croata. Com’è strano trovarsi a bere un caffè nella bella piazza ripensando al mondo montano che si è appena lasciato. Il Friuli-Venezia Giulia è bello perché sa raccontare le storie di quota, dei colli e del mare con uguale passione. E per gli amanti del compendio, o per chi non ha molto tempo, queste ultime tappe richiamano bene ogni tutte le anime di questa regione. Da Muggia si prosegue, superata l’antica basilica, ancora nel bosco per gli ultimi chilometri che separano dal cippo che, in prossimità del confine sloveno, segna la fine dell’avventura lunga 7000 km dove si lascia al mare il compito di sciacquar via la fatica.

Scopri le tappe A25, A26, A27 e A28 del Sentiero Italia CAI nel Carso triestino.

L'interno della basilica di Muggia © Anna Sustersic