Stop ai combustibili fossili: lettera dei climber alla IFSC

In occasione dei campionati del mondo di arrampicata sportiva a Seul è stata promossa una iniziativa che condanna le sponsorship legate al petrolio e ai suoi derivati. Il documento è aperto e chiunque può sottoscriverlo
James Pearson e Caroline Ciavaldini

Sébastien Berthe, Sean Villanueva O'Driscoll, Katherine Choong, Caroline Ciavaldini, James Pearson e diversi altri climber di alto livello hanno firmato una lettera aperta all'IFSC, la federazione internazionale dell'arrampicata sportiva, in cui si oppongono fermamente al finanziamento delle sue attività da parte delle aziende di combustibili fossili. Tra i segnatari anche il trail runner Kilian Jornet Burgada e la sua fondazione.


L'iniziativa è stata promossa in concomitanza con lo svolgimento dei campionati del mondo di Seul, sotto l'ombrello della sigla Cool Down (nota anche come Sport for Climate Action Network). La lettera, intitolata Climbers for a Fossil Free Declaration, è indirizzata all'IFSC, alle federazioni sportive nazionali e all'intera comunità dell'arrampicata.

Firmando la lettera, gli scalatori si impegnano a rifiutare il sostegno delle aziende produttrici di combustibili fossili e di altre industrie ad alta intensità di carbonio, tra cui l'aviazione e l'industria automobilistica. Si impegnano inoltre a utilizzare la loro visibilità mediatica per promuovere l'azione per il clima e sostenere un cambiamento positivo delle abitudini legate all'utilizzo dei mezzi, degli acquisti e dei costumi.


L'appello nasce dalla controversa collaborazione dello scorso anno tra l'IFSC e l'Arabia Saudita per l'organizzazione dei NEOM Masters di arrampicata. La manifestazione è stata descritta come un inquietante esempio di sportwashing da parte del paese ospitante. L'organizzazione scientifica Climate Action Tracker ritiene infatti che il secondo paese al mondo per riserve di petrolio abbia un ruolo attivo nel contrasto alle azioni in favore dell'ambiente. La lettera non si limita alla denuncia, ma sollecita la comunità a prendere una posizione tramite azioni efficaci. "Invitiamo la comunità degli arrampicatori, gli organizzatori di eventi e le federazioni nazionali e internazionali a prendere posizione vietando la pubblicità di aziende con elevate emissioni di carbonio. Con la crescita dell'arrampicata, dobbiamo garantire che i nostri sponsor condividano i nostri valori: anteporre il futuro del pianeta al profitto". 

Finora la lettera è stata firmata da una trentina di scalatori e organizzazioni, tra cui Sébastien Berthe, Kilian Jornet Burgada, Lattice Training, Ecopoint Climbing, Sean Villanueva O'Driscoll, Katherine Choong, Pearson e Ciavaldini, ma le adesioni sono in crescita. Gli scalatori non sono l'unico gruppo di atleti a chiedere un cambiamento: ad agosto Cool Down ha pubblicato una lettera simile indirizzata ad atleti e organizzazioni di altri sport.


L'arrampicata storicamente è stata uno sport relativamente poco attraente per i grandi operatori del settore dei combustibili fossili, a differenza di sport legati ai motori o al calcio. Ma la sua rapida crescita a livello internazionale - anche in chiave olimpica- ha cambiato le prospettive degli investitori, generando reazioni differenti nella comunità degli scalatori. La lettera aperta Climbers for a Fossil Free Declaration non è rivolta solo a professionisti e organizzazioni. Chiunque può firmarla a questo link.