Tragedia sul Nanga Parbat: muore l’alpinista ceca Klára Kolouchová

Una caduta sul versante Diamir del Nanga Parbat è stata fatale per Klára Kolouchová, celebre alpinista ceca. Prima connazionale a scalare Everest, K2 e Kangchenjunga.
Klára Kolouchová al campo base del K2 © Instagram Klára Kolouchová

Una caduta è stata fatale a Klára Kolouchová, celebre alpinista ceca impegnata nella scalata del Nanga Parbat. La donna, 46 anni, è precipitata nelle prime ore del mattino del 3 luglio, mentre si trovava tra il Campo 1 e il Campo 2 della via Kinshofer sul versante Diamir a circa 6000 metri di quota.

Secondo quanto riportato dalle autorità locali e dai media pakistani, l’incidente si è verificato intorno alle 4:00 locali del primo luglio. La dinamica esatta non è ancora stata chiarita, ma si esclude l’ipotesi iniziale di un’esplosione di una bombola d’ossigeno. Fonti affidabili parlano invece di una caduta accidentale lungo un canalone roccioso, in una zona resa particolarmente insidiosa dalla scarsità di neve e dalla presena di ghiaccio vivo. Le squadre che l’accompagnavano hanno confermato il decesso una volta raggiunto il campo base. Il corpo dell’alpinista si trova ancora nel luogo dell’incidente e sarà recuperato da un elicottero dell’esercito pakistano.

La Kolouchová si trovava in spedizione con il marito e cinque compagni, tutti arrivati al campo base lo scorso 17 giugno. Fin da subito il gruppo si è trovato a fare i conti con una montagna particolarmente secca, a causa delle alte temperature che hanno fuso gran parte della neve, almeno fino al campo 3 esponendo gli alpinisti a tratti di ghiaccio vivo e zone soggette a caduta di sassi.

 

 Klára Kolouchová

Figura di spicco nell’alpinismo d'altissima quota, Klára Kolouchová è stata la prima donna ceca a scalare le tre montagne più alte della Terra: Everest, K2 e Kangchenjunga. Nata a Praga il 6 settembre 1978 è stata una delle figure più emblematiche dell’alpinismo ceco contemporaneo. Laureata in Business Administration alla Anglo‑American University di Praga, ha lavorato per alcuni anni nel mondo del marketing, prima di dedicarsi in toto alla montagna. Nel 2005 compie una delle sue prime ascensioni di interesse, raggiungendo con successo la vetta dell’Aconcagua, la montagna più alta del Sud America. L'anno successivo scopre l'altissima quota, compiendo la salita del Cho Oyu, il suo primo Ottomila. Nel 2007 la troviamo in cima al mondo, diventando la prima donna ceca a scalare l'Everest, con bombole di ossigeno per il versante nord

L'ascensione dell'Everest segna anche un periodo di pausa dalla montagna per Klára che nel frattempo diventa mamma di Emma, e sceglie di dedicarsi alla famiglia per qualche anno. Il ritorno in quota arriva nel 2013 con la salita del Denali e dell’Elbrus, rispettivamente le cime più alta dell'America del nord e dell'Europa continentale. Nel maggio 2019 tornano gli Ottomila con la vetta del Kangchenjunga e, in luglio, la scalata del K2. Un successo quest'ultimo che arriva al terzo tentativo. Il 2019 si potrebbe definire come un anno di svolta per Klára Kolouchová, è infatti la prima donna ceca a riuscire con successo nella scalata di Kangchenjunga e K2, con conseguenti ricadute mediatiche. Primato che viene ulteriormente migliorato quando, nel 2024, tocca la vetta dell'Annapurna, anche qui è la prima scalatrice ceca a riuscirci

Klára Kolouchová lascia il marito, Martin Kolouch, e i suoi due figli, Emma e Cyril. Fino all’ultimo ha saouto conciliare in modo perfetto i ruoli di manager, alpinista, scrittrice e madre.