Escursione senza alcuna difficoltà che richiede un po’ di allenamento e resistenza vista la lunghezza ma ripaga di bellissimi panorami fra prati e boschi di larici, con la possibilità di avvistare gruppi di cervi, soprattutto fra metà settembre e metà ottobre durante il periodo degli amori. Particolarmente consigliabile in autunno anche per i caldi colori che accendono i larici che ricoprono i boschi ai lati della valle.
Itinerario
Da Vezza d'Oglio seguire le indicazioni per Val Grande prendendo Via Grano, a un bivio usciti dall'abitato prendere a sinistra e seguire la strada a tornanti fino ad arrivare al villaggio di Grano. Superato l'abitato fermarsi nel parcheggio in pendenza al termine della strada asfaltata (1280 m). Dal parcheggio seguire la strada in salita fino a un bivio dove la strada svolta verso sinistra e in cui proseguire dritti per strada sterrata che raggiunge le prime baite. Seguire tutta la strada praticamente pianeggiante, fino alla Loc. Vartighera (1380 m) la sterrata diventa per un piccolo tratto una strada con fondo di cemento e pietre, supera varie baite e poi incontra il ponte sul Torrente Grande con la nuova diga della centrale idroelettrica giungendo in Loc. Plasabus (1414 m).
Svoltare a sinistra e proseguire fino a un'area attrezzata per pic-nic con un parcheggio in un boschetto. Proseguendo dritti in breve si giunge alla Locanda Val Grande in Loc. Scudeler (1560 m) con ottimo ristoro, oltre la quale si continua per la stradina pianeggiante per prati e si incontrano le rovine di antiche costruzioni, dette Cüciarei. Continuare a camminare circondati da un bellissimo paesaggio montano con boschi di larici che in autunno si accendono di colori dal giallo all'arancio scuro, per poi raggiungere la Chiesetta di Carèt (1725 m) sul prato sulla destra e, poco dopo, lo Chalet Bramito. Più avanti si perviene alla Malga Val Grande (1790 m), dove producono formaggio.
L'ultimo tratto della strada diviene a fondo di cemento e pietre e la pendenza aumenta. Superate alcune curve si vede la costruzione e la bandiera del Bivacco Saverio Occhi (2040 m), recentemente ristrutturato e adibito a rifugio gestito, dedicato a Saverio Occhi, un giovane di Vezza d'Oglio morto in montagna nel 1992 scalando il Lyskamm Occidentale. L'area è rinomata per la presenza di cervi, in particolare in autunno fra fine settembre e fine ottobre durante il periodo del bramito e degli accoppiamenti. Non resta che riposare in questo luogo isolato ascoltando il fischio delle marmotte e godersi il panorama.
Discesa
La discesa avviene per l'itinerario di salita.