Questo articolo, a cura del progetto ArchitetturAlpinA, ci guida alla scoperta delle architetture contemporanee che animano e trasformano il paesaggio alpino.
Foto Herta Hurnaus
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Foto Herta HurnausNel viaggio di ArchitetturAlpinA, che attraversa le vallate del Nord Italia raccontando i luoghi dove la contemporaneità dialoga con la tradizione costruttiva, la scuola dell’infanzia di Valdaora di Sotto rappresenta una tappa esemplare.
L’edificio, firmato dallo studio Feld72 Architekten, incarna pienamente il tema portante del progetto cinematografico: la capacità dell’architettura alpina di rinnovarsi senza recidere il legame con la comunità e il territorio.
Siamo nel cuore dell’Alto Adige, in una frazione dove la vita quotidiana ruota attorno a un sistema di spazi pubblici che custodiscono la memoria e l’identità del paese: la chiesa di San Pietro e Agnese, la scuola primaria, il cimitero, la sede della protezione civile e la fermata del bus.
In questo contesto denso di relazioni, la nuova scuola dell’infanzia si inserisce come una presenza discreta ma generatrice, capace di rafforzare la trama civica e creare un luogo di comunità aperto, inclusivo e profondamente radicato nel paesaggio.
“L’edificio di Valdaora di Sotto – spiega l’architetto Wolfgang Thaler, presidente dell’Ordine degli Architetti – fa parte del sistema di luoghi pubblici della frazione e crea uno spazio interno a disposizione della scuola. Questa integrazione valorizza il luogo aggregativo che il centro rappresenta: la chiesa, il cimitero, la scuola primaria, la sede della protezione civile, l’accesso verso la strada principale, la fermata del bus di linea. Realizzata in legno da aziende locali con un concorso pubblico bandito dal Comune, è un esempio di qualità che è stato riconosciuto anche dai numerosi premi ottenuti.”
La scuola, costruita interamente in legno locale, nasce dunque da una filiera corta che intreccia risorse, competenze e responsabilità. Le forme avvolgenti e la materia naturale evocano la tradizione costruttiva alpina, ma la reinterpretano in chiave contemporanea, con un linguaggio sobrio, preciso e accogliente.
Come spiegano i progettisti di Feld72 Architekten, “la scuola si integra alla struttura del paese grazie alla sua capacità di mettere insieme tradizione, contemporaneo e natura. In un rapporto naturale e non forzato, l'edificio si inserisce nel luogo, relazionandosi e non contrapponendosi alla Chiesa di San Pietro e Agnese, alla cappella del cimitero e alla scuola elementare del centro del paese. Il muro perimetrale della scuola, in diretto rapporto con il contesto, contiene l'edificio di legno al suo interno. Il nuovo edificio fa proprio il tema del recinto, analizzato nelle sue diverse potenzialità e sviluppato ulteriormente come elemento ordinatore e protettivo.”
Proprio il tema del recinto, reinterpretato come gesto architettonico e sociale, diventa il fulcro della composizione: un perimetro che definisce un confine senza chiusura, un abbraccio che protegge e accoglie. Dentro, i bambini vivono uno spazio intimo, luminoso e rassicurante; fuori, la comunità riconosce un nuovo tassello nel proprio paesaggio collettivo.
Il docufilm “Architettura Alpina” racconta la scuola di Valdaora come una delle dieci tappe del viaggio attraverso l’arco alpino, in cui edifici pubblici e privati testimoniano come la cultura del progetto possa generare valore condiviso.
Ogni tappa rivela un diverso modo di “abitare la montagna” – tra questi, la scuola di Valdaora mostra come l’architettura educativa possa diventare un atto civico, capace di unire le generazioni e di far dialogare il passato con il futuro.
Nel silenzio della valle, il volume ligneo della scuola non impone, ma accompagna. È un’architettura senza folclore né artificio, che si lascia leggere come segno di equilibrio tra costruzione e natura, tra memoria e innovazione.
Un piccolo edificio che parla di grandi temi: l’identità, la sostenibilità, l’appartenenza.
E che, come tutte le architetture protagoniste di Architettura Alpina, restituisce la misura autentica del contemporaneo: quella che nasce dal territorio, per tornare al territorio.