«Negli ultimi cinquant'anni il lupo è tornato, in maniera naturale, a popolare l'Italia. Per una corretta conservazione, attraverso le politiche più adeguate, è necessario partire da dati omogenei e adeguati su tutto il territorio nazionale».
Si leggono queste parole nella prima slide dell'
infografica che presenta il
Monitoraggio Nazionale del Lupo, appena diffusa online da
Ispra.
«In modo estremamente sintetico, e quindi senza poter citare tutti i dettagli, racconta la storia del lupo», fanno sapere da Ispra. «Dalla campagna lanciata da WWF e dal Parco d’Abruzzo ai diversi interventi normativi che ne hanno consolidato il regime di tutela, fino alla realizzazione del monitoraggio nazionale».
La slide con i segni di presenza raccolti © Ispra
Un prodotto ricco di interessanti dati numerici
L'infografica riassume dunque la strategia messa in atto per realizzarlo, con le persone che hanno partecipato, le analisi genetiche eseguite, i segni di presenza raccolti, le fototrappole e i km percorsi dalle persone impiegate sul campo.
In totale sono stati raccolti
24.490 segni di presenza, tra escrementi, avvistamenti fotografici, tracce e carcasse (queste ultime sia di lupi che di ungulati).
3340 è il numero totale di campioni sottoposti ad analisi genetiche, mentre sono stati
1021 i siti dove sono state installate le fototrappole. Tutti i dati raccolti sono attualmente
in fase di analisi.
La slide con i numeri delle persone coinvolte © Ispra
Anche i Soci Cai tra i 1500 volontari impegnati
Condotto da ottobre 2020 ad aprile 2021 e coordinato nelle regioni alpine da
Life WolfAlps EU, il monitoraggio ha seguito un modello standardizzato e un modello statistico elaborato da esperti del settore. L'infografica cita espressamente i
Soci Cai tra i
1500 volontari che si sono resi disponibili per le rilevazioni.
Sul
sito di Ispra l'infografica è disponibile anche in formato scaricabile e stampabile da tutti gli interessati, a partire da scuole e parchi.