"Saper leggere la nostra montagna", il corso del Cai Reggio Emilia

Le quattro lezioni teoriche e le uscite hanno facilitato la conoscenza del patrimonio dell'Appennino Reggiano
Contribuire alla creazione di un gruppo di appassionati che possano poi progressivamente impegnarsi nella ricerca sul campo, quella ricerca che ha visto il Comitato Scientifico del Cai Reggio Emilia protagonista di scoperte anche recenti nell'Appennino Reggiano. Era questo il fine ultimo della prima edizione del corso "Saper leggere la nostra montagna", concluso l'8 novembre  presso la Rocca di Crovara  dopo una sospensione iniziale a causa del lockdown della scorsa primavera e la ripresa di settembre.

Per una conoscenza dell'appennino reggiano

Le quattro lezioni teoriche presso la sede sezionale e le quattro escursioni didattiche, alle quali hanno partecipato circa 30 persone (numero massimo consentito) avevano lo scopo di facilitare e diffondere una più puntuale e matura conoscenza del patrimonio naturalistico e storico-culturale che fa dell'Appennino reggiano un territorio meritevole di una frequentazione attenta e partecipata. Le uscite hanno interessato la zona di Canossa e della Rupe di Campotrera, la Val Tassaro assieme alla visita del piccolo museo naturalistico allestito dal Comitato Scientifico a Crovara, le pendici del Monte Valestra e infine il sito protostorico di Lulseto, con il borgo di Legoreccio e la Rocca di Crovara. Diverse le aree tematiche oggetto del programma del corso: geologia, fauna e flora, archeologia e beni culturali, con le docenze di Giuliano Cervi, presidente del Comitato Scientifico Centrale del Cai, dell'archeologa Anna Losi che da tempo è impegnata in ricerche sul campo con il Comitato Scientifico e di Massimo Gigante, profondo conoscitore delle peculiarità faunistiche e botaniche del territorio. «L'ottimo risultato porterà il Comitato Scientifico Sezionale del Cai a rinnovare il proprio impegno nel proporre una nuova edizione del corso, ma anche per dare risposta concreta alle forti sollecitazioni dei corsisti desiderosi di farsi coinvolgere in ulteriori occasioni di incontro e approfondimento», commentano dalla Sezione.