Il Museo di Etnopreistoria del Cai Napoli alla Borsa mediterranea del turismo archeologico

Da oggi fino al 30 ottobre a Paestum (SA) i visitatori potranno effettuare un tour virtuale del museo, per conoscere gli oltre 5000 reparti raccolti a partire dal 1958 grazie alle ricerche speleologiche della Sezione
Valorizzare non solo il museo, ma anche il contributo dato dal Club alpino italiano e dalla sezione di Napoli all’attività di ricerca volta alla conoscenza del territorio in un’ottica inter-istituzionale. Queste le motivazioni della partecipazione del Museo di Etnopreistoria “Alfonso Piciocchi” del Cai Napoli alla 24esima edizione della Borsa mediterranea del turismo archeologico, che si svolge a Paestum (SA) dal 27 al 30 ottobre.

Il Museo di Etnopreistoria “Alfonso Piciocchi”

Nato dalla passione e dalle ricerche di Alfonso Picciocchi (medico, speleologo e appassionato di archeologia) e gestito dalla sezione partenopea del Cai, il museo raccoglie oltre 5000 reperti, divisi nei settori archeologico, naturalistico, ed etnografico.
«Il percorso cronologico si snoda dal Paleolitico all’età del Ferro, con materiali provenienti dalle importanti grotte preistoriche della Campania, come la Grotta di Castelcivita e la Grotta di Nardantuono a Olevano sul Tusciano, fino a rivivere gli echi della più recente civiltà contadina. Le collezioni, frutto delle ricerche speleologiche condotte a partire dal 1958 dal gruppo speleologico del Cai Napoli, illustrano l’evoluzione della tecnologia utilizzata dall’uomo, fin dall’età della pietra e le relazioni tra l’uomo e ambiente», spiegano dalla Sezione. «Il museo ha portato avanti negli anni un’apprezzabile attività didattica e divulgativa soprattutto per le scuole».
Tour virtuale Paestum
Il tour virtuale del museo © Cai Napoli

Scoprire il museo con un tour virtuale

I visitatori della Borsa mediterranea del turismo archeologico potranno effettuare un tour virtuale del museo, che permetterà loro
«di immergersi nelle sale espositive e scoprire spazi nuovi e suggestivi, indossando dei visori. Il progetto è stato realizzato grazie al contributo di Vigea, Virtual Geographic Agency».
L'evento di Paestum è patrocinato da Unesco e Unwto.