"Inarrestabile il regresso dei ghiacciai alpini"

Un recente studio internazionale ha individuato 4395 ghiacciai sull'arco alpino con una superficie totale di 1806 km2
I risultati di un recente progetto internazionale, che ha visto coinvolti i maggiori studiosi di glaciologia di tutti i paesi alpini, mostrano senza dubbio che il regresso dei ghiacciai di questa catena montuosa sta continuando senza segnali di arresto. Denominato "Glacier shrinkage in the Alps continues unabated as revealed by a new 2015 glacier inventory from Sentinel", lo studio ha utilizzato le recenti immagini satellitari 2015 Sentinel-2, consentendo così di compilare un nuovo catasto dei ghiacciai di tutte le Alpi.

La regressione dei ghiacciai

Pur con qualche difficoltà, dovuta in particolare all’incremento della copertura detritica che rende poco agevole l’esatta delimitazione dei ghiacciai, sono stati individuati 4395 ghiacciai con una superficie totale di 1806 km2”, spiega Claudio Smiraglia, uno dei glaciologi autori dello studio. “Il confronto con il precedente catasto realizzato nel 2003 sulla base delle immagini Landsat, che aveva individuato 2100 km2, indica un regresso areale di circa il 15%”. Anche i ghiacciai italiani hanno evidenziato la continuazione del regresso: «Si è passati infatti dai 527 km2 secondo il catasto del Comitato Glaciologico Italiano della metà del XX secolo agli attuali 330 km2 con l’estinzione di molti dei ghiacciai più piccoli e la frammentazione di quelli di maggiori dimensioni. Il ghiacciaio dei Forni nell’Ortles-Cevedale, ad esempio, è passato da 14 a 10 km2, frammentandosi in tre tronconi, mentre quello dell’Adamello è passato da 18 a 14 km2».