Siccità, chiude il Rifugio Gonella sul Monte Bianco

Il gestore della struttura del Cai Torino annuncia la chiusura anticipata della struttura il 18 luglio, a causa della scarsità di acqua. Compromessa anche la via normale italiana al Monte Bianco
Il Rifugio Gonella, di proprietà del Cai Torino, chiuderà anticipatamente lunedì 18 luglio a causa della mancanza d'acqua causata dalla siccità.

La via normale al Monte Bianco sta diventando impraticabile

Ad annunciarlo Davide Gonella, gestore del rifugio intitolato a Francesco Gonella, ubicato a 3071 metri nel massiccio del Monte Bianco. Gonella sottolinea poi che i crepacci sempre più aperti renderanno presto impraticabile la via normale italiana al Monte Bianco, lungo la quale si trova il rifugio.
«Dal prossimo 18 luglio chiuderemo. Andare oltre non è possibile. Abbiamo impiegato l’acqua disponibile con la massima attenzione, usandola soltanto in cucina e aprendo un bagno su quattro», spiega il rifugista. «La mancanza di acqua va di pari passo con le condizioni della via di ascesa al Bianco, che quasi parallelamente diventa impraticabile. Adesso si trova ancora un passaggio per salire, ma prevedo che con questo caldo tra 10-15 giorni non lo sarà più a causa dell’apertura dei crepacci».

Problemi per tutti i rifugi del Cai Torino

Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente del Cai Torino Marco Battain, che aggiunge come il problema del Rifugio Gonella in questo momento sia il più eclatante, ma non l'unico.
«Ci troviamo in un luogo molto simbolico delle montagne, ma siamo davanti a un problema che riguarda tutti i rifugi di proprietà della nostra sezione e delle Alpi. Anche le nostre strutture situate a quote più basse sono nella stessa situazione. Parlo di rifugi turistici a tutti gli effetti, che si raggiungono in automobile e che hanno fatturati importanti. Il Cai centrale ha recentemente stanziato una cifra significativa per tamponare l’emergenza, ma il lavoro che dobbiamo fare è di lunga prospettiva. In questi giorni ci riuniremo con la Commissione per pianificare le prossime mosse».
Per approfondire leggi il recente articolo “Siccità e rifugi”.