Giornata internazionale della montagna: il turismo sostenibile delle Terre alte

La Commissione centrale tutela ambiente montano del Cai ha aperto una riflessione sul tema " la sostenibilità al centro del turismo in montagna”
Il prossimo 11 dicembre è la giornata internazionale della montagna. La Commissione centrale tutela ambiente montano del Cai ha aperto una riflessione sul tema " la sostenibilità al centro del turismo in montagna”. Una materia, scrive il presidente Raffaele Marini, che può essere articolata in cinque punti di analisi. Partendo dal presupposto, che le destinazioni turistiche della montagna attirano dal 15 al 20% del turismo mondiale e che la frequentazione di luoghi all’aria aperta, normalmente poco frequentati è notevolmente aumentata  con la situazione di crisi sanitaria indotta dal Covid 19, il turismo a basso impatto può contribuire alla conservazione e alla valorizzazione degli ecosistemi della montagna e alla loro biodiversità. Allo stesso tempo può far emergere sistemi alimentari sostenibili e valorizzare i prodotti locali. Senza dimenticare che può valorizzare e proteggere il patrimonio culturale e spirituale delle popolazioni di montagna.

Una serie di azioni a favore della sostenibilità

In questo senso. la Commissione centrale tutela ambiente montano propone la messa in campo di una serie di azioni per favorire il monitoraggio dei flussi in montagna e per una migliore pianificazione e gestione degli stessi. Allo stesso tempo, è necessario fornire alle popolazioni di montagna, i mezzi necessari affinché possano prendere iniziative in tema di sviluppo turistico.  In particolare, è necessario rafforzare il partenariato pubblico-privato per individuare dei prodotti e dei servizi innovativi. Aumentando anche gli investimenti socialmente responsabili. Infine, un occhio di riguardo ai cambiamenti climatici, con la promozione di un turismo montano a basso impatto e sensibile alle sfide poste dai cambiamenti climatici
«Queste declinazioni riportano l’attenzione di tutti sulla responsabilità che grava sulle nostre coscienze  di consegnare alle generazioni future una Montagna vivibile, sostenibile, salvaguardata ed equa. In primo luogo saranno i nostri quotidiani comportamenti a dimostrare quanto possano essere credibili  le nostre proposizioni: la coerenza dei principi assunti declinata con i nostri comportamenti e nelle nostre  proposizioni costituirà l’elemento di concreta misura di responsabilità», spiega Marini. «Le risorse naturali e i connessi servizi ecosistemici che rendono attrattiva la Montagna, se conservati e  gestiti secondo i principi dell’Agenda 2030, saranno il vero volano di un turismo effettivamente sostenibile e  duraturo nel tempo. Il che genererà economia diffusa a beneficio delle popolazioni di Montagna evitandone lo  spopolamento. Una Montagna quindi vissuta e non usata», continua Marini.