Il viaggio di Woodvivors si conclude a Torino

Si conclude il viaggio di Woodvivors, il progetto di Francesco Lanzino che si sofferma sull’Italia degli antichi mestieri e delle aree interne, scoprendola a cavallo di un mulo. L'appuntamento è per domenica 14 novembre al Piazzale del monte dei cappuccini
Domenica 14 novembre al Piazzale del Monte dei Cappuccini, sede del museo Nazionale della Montagna di Torino, si conclude il viaggio di Woodvivors. Il progetto di Francesco Lanzino si sofferma sull’Italia degli antichi mestieri e delle aree interne, scoprendola a cavallo di un mulo. Supportato dal Club alpino italiano e promosso da Ferrino, un viaggio lungo 2500 chilometri di Sentiero Italia CAI. L’appuntamento è fissato alle 15.30. Da qui si raggiungerà il piazzale del Monte dei Cappuccini dove Lanzino, classe 1993 e protagonista del progetto, avrà modo di raccontare il suo viaggio al pubblico.
Francesco Lanzino

Raccontare Woodvivors

La conferenza è alle 18.00, presso la Sala degli Stemmi del Museo Montagna. Oltre a Francesco e ai protagonisti del viaggio interverranno Riccardo Carnovalini, memoria storica e ideatore del Sentiero Italia e Antonio Montani, vicepresidente generale del Club Alpino Italiano e responsabile del progetto Sentiero Italia CAI. «Raccontare la vita rurale nel 2021 è uno dei nostri obiettivi principali - spiega Lanzino - si tratta di una vera e propria ricerca antropologica sul campo, il cui scopo è quello di migliorare la fruibilità e la leggibilità culturale delle molte realtà della nostra penisola. Il mulo e le mulattiere sono da sempre una costante dell’Italia rurale da nord a sud. Viaggiare a piedi in compagnia di un mulo – o di due mule e un asino come nel nostro caso – è come costruire un ponte fra passato e presente, ed entrare in sintonia con le diverse peculiari realtà sparse sul territorio italiano». «L'esperienza di Francesco e degli amici di Woodvivors costituisce un ulteriore tassello nell'ampio progetto del Sentiero Italia CAI con la riscoperta e valorizzazione delle eccellenze e delle antiche tradizioni ancora vive nei territori montani della nostra penisola» afferma il vicepresidente generale del Club Alpino Italiano Antonio Montani«L'arrivo a Torino non rappresenta pertanto la fine di un viaggio ma vuole essere l'inizio di un racconto di cui il Club Alpino Italiano si fa portavoce, in cui gli uomini e le donne di montagna tornano ad essere protagonisti con il proprio vissuto».