“AltraVia”, territori da riscoprire lentamente

Il nuovo itinerario escursionistico e cicloescursionistico, ideato da due appassionati, collega Torino e Savona lungo sentieri e strade bianche che toccano luoghi rimasti fuori dai consueti flussi turistici. Un nuovo esempio di esotismo di prossimità
Un nuovo itinerario, ideato dal basso, per raggiungere il Mar Ligure da Torino camminando o pedalando su sentieri e strade bianche, toccando colline, boschi, montagne e borghi rimasti fuori dai consueti flussi turistici. Battezzato “AltraVia”, il percorso escursionistico collega il capoluogo piemontese a Savona. Suddiviso in nove tappe, ha una lunghezza complessiva di 206 km, con dislivello positivo di 4000 metri e negativo di 4240 metri. Tocca 2 regioni, 4 province e 49 comuni. Il percorso in mountain bike è suddiviso in cinque tappe e ricalca il percorso a piedi, con qualche variante per rendere più agevole il passaggio.
Faggeta Riserva naturalistica dell'Adelasia
Una faggeta attraversata dal percorso nella Riserva dell'Adelasia © Chiara Salvadori

Un'alternativa “interessante” alle grandi vie

«Il nostro progetto è nato come una scommessa. Volevamo trovare un modo alternativo per raggiungere la Liguria attraversando luoghi interessanti. Un itinerario che potesse rappresentare, per noi piemontesi appassionati di montagna, un’alternativa alle grandi vie, che nella nostra regione si trovano tutte sull'arco alpino», spiega Giovanni Amerio, oculista torinese, classe 1964.
Giovanni e il giornalista vercellese Dario Corradino, classe 1955, sono gli ideatori di questo nuovo percorso. Amerio spiega come Torino e Savona siano due città con diversi punti in comune per storia e tradizioni, entrambe alla ricerca di una nuova vocazione turistica dopo un passato “industriale”.
«In questa zona non c’erano vie precedenti, ma perlopiù percorsi ad anello che si snodano solo in una determinata area. Siamo stati quindi liberi di tracciare il nostro percorso, collegando sentieri e strade bianche grazie a programmi cartografici e rilevi su mappe regionali».
Giovanni e Dario hanno iniziato lo studio a fine 2019, pensando a tappe lunghe 22-23 km, con dislivelli non eccessivi. Dopo il lockdown hanno ricominciato a lavorare al progetto nell’estate 2020, testando l’intero itinerario. «Una volta terminato questo lavoro, abbiamo proposto il tracciato ottenuto a enti e associazioni, tra cui il Cai».
salendo nei vigneti
Salendo nei vigneti © AltraVia

Riscoprire territori conosciuti attraverso il turismo lento

La nostra curiosità ricade ora sui motivi del nome dato all’itinerario, “AltraVia”.
«Volevamo evidenziare la differenza rispetto ad altri cammini», spiega Amerio. «Questa via, infatti, attraversa territori da sempre abitati, nei quali si trovano diversi paesi e molte aree coltivate. Luoghi che si pensa di conoscere. Tuttavia, ci siamo accorti che è possibile riscoprirli attraverso il turismo lento, ad esempio camminando tra le vigne. Ogni tappa racchiude ricchezze culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche proprie, non ci si annoia mai. Si attraversano aree collinari, boschi fuori dalle consuete rotte e montagne, fino al mare: la collina di Torino, il Monferrato, il Roero e le Langhe, per affrontare poi in tre tappe finali le Alpi Liguri, che alla fine diventano Appennino. Il tracciato non tocca mai la pianura. Ogni tappa finisce in un centro abitato, perlopiù in un borgo storico, dove si può facilmente trovare vitto e alloggio».
Il punto di forza di “AltraVia”, per Giovanni Amerio, è quindi la possibilità di riscoprire con occhi diversi territori che si pensa di conoscere.
«Riprendendo le parole di Annibale Salsa, questo percorso è un esempio di esotismo di prossimità. Per uscire da Torino, ad esempio, si attraversa un solo semaforo. Poi si cammina su un antico mare e su ampi crinali, fino ad attraversare foreste a pochi chilometri dal mare».
Riserva Regionale dell'Adelasia
La Riserva Naturale Regionale Adelasia © Chiara Salvadori

La segnaletica sarà quella ufficiale Cai

AltraVia è già percorribile, è stata già tracciata con una segnaletica provvisoria.
«A questo punto subentreranno le amministrazioni locali e il Cai, che si occuperà della posa della segnaletica ufficiale una volta che il percorso sarà accatastato. Per la parte piemontese abbiamo già l’accordo con il Gruppo regionale. Già da ora sul nostro sito sono presenti tutti i dettagli sulle tappe e le tracce da scaricare».