CAI Eagle Team su Soli di ghiaccio alla Parete Est della Costiera dell'Averta in Val di Zocca

La Costiera dell’Averta è una lunga fascia rocciosa che dal Passo dell’Averta (da cui transita il noto Sentiero Roma) scende verso la Val di Mello dominando il fianco destro orografico della Val di Zocca.

La sua elevazione massima è la Quota 2585 m, che si trova poco più a valle del Passo.

Costiera dell'Averta - Via Soli di Ghiaccio - Camilla Reggio in arrampicata
Costiera dell'Averta - Via Soli di Ghiaccio - Camilla Reggio in arrampicata © David Bacci

Lungo la sua Parete Est sono presenti diversi itinerari d’arrampicata, che sono stati aperti in varie epoche e che di conseguenza presentano caratteristiche completamente diverse l’uno dall’altro. Qui si trovano vie a spit e vie completamente da proteggere, tra cui Soli di Ghiaccio che venne aperta il 12 luglio 1982 da Guido Merizzi e Giuseppe “Popi” Miotti. L’itinerario raggiunge la Quota 2510 m, che è l’elevazione più a monte della Parete Est.

Questa sommità è facilmente riconoscibile mentre si sale al Rifugio Allievi per via del grande diedro inclinato che la caratterizza e lungo il quale corre la via di Merizzi e Miotti.

Giuseppe “Popi” Miotti nella sua guida Masino Bregaglia Disgrazia – Montagne per quattro stagioni (Guide dalle Guide, 1996) scrive:

Lo schizzo della via non è stato indicato poiché sbagliare nel grande diedro è veramente troppo difficile. La prima parte della via viene superata in 4-5 lunghezze (le soste sono a chiodi e spit, aggiunti durante una salita invernale). Alcuni tratti sono a volte un po’ umidi, soprattutto la lunghezza più difficile.

Costiera dell'Averta - Via Soli di Ghiaccio - David Bacci in arrampicata lungo il regolare diedro
Costiera dell'Averta - Via Soli di Ghiaccio - David Bacci in arrampicata lungo il regolare diedro © Camilla Reggio

Le difficoltà raggiungono il VII+ per uno sviluppo di circa 435 m (12L). La prima solitaria (1995) porta la firma di Gianluca Maspes.

Nella guida Masino Bregaglia di Andrea Gaddi (Edizioni Polaris, 2007), Giuseppe “Popi” Miotti paragona le emozioni provate anni fa in Val di Zocca a quelle che oggi (forse) si possono trovare solo in Patagonia.

Associo il gruppo del Masino ad un periodo molto particolare del mio percorso alpinistico: stava finendo un’epoca e ne iniziava una nuova, ma i miei esordi furono completamente legati a quell’era morente.

La montagna non era quella di oggi, facile, elitrasportata e superaffollata. Penetrare credo sia la parola più giusta, in quelle remote e solitarie valli ti portava anni luce fuori dal mondo, in una dimensione di abbandono e grandiosità che ormai si è persa e si ritrova, in parete, solo nelle stagioni di mezzo o in inverno.

Costiera dell'Averta - Via Soli di Ghiaccio - Camilla Reggio in arrampicata
Costiera dell'Averta - Via Soli di Ghiaccio - Camilla Reggio in arrampicata © David Bacci

Il mio Masino, il vento freddo e sferzante della Zocca e del Torrone, la grandiosa cerchia del Porcellizzo dorata dall’ultimo sole ottobrino, la torre Moai che sporge da un muro di ontani, la gelida maestosità degli angoli più ombrosi della Bondasca da dove ci si può affacciare sulle desolate lontananze della Codera. Il mio Masino sono i pascoli del Ferro imbiancati da una spessa nevicata dopo un bivacco umido e inizialmente piovoso, il fumo dei poveri focherelli accesi in ricoveri d’emergenza che ti si attacca ai vestiti e ti portavi a casa assieme al sudore e alla pioggia.

È stato un lampo, giusto il tempo di vedere i vecchi nomi mitici arrancare ancora in coppia verso il bivacco, che allora era solo Manzi, alla volta di una nuova impresa. Tutto si è esaurito in fretta e già dieci anni dopo la fortezza di granito, attaccata in ogni sua piega da un pur comprensibile assalto organizzato e metodico, perdeva per sempre quella sua magica, misteriosa atmosfera che descrivere è impossibile, ma che forse potrete trovare oggi nelle terre patagoniche.

Nel 2022 Marco Zanchetta e Pietro Gaibazzi, durante una ripetizione, hanno ripulito la via dai vecchi cordoni marci e dagli spit riportandola allo stato originale. Oggi la via si presenta completamente pulita, con le soste da attrezzare. Esattamente come l’hanno percorsa i primi salitori.

La via Soli di Ghiaccio è stata ripetuta da Camilla Reggio David Bacci (Tutor) durante la settimana di arrampicata che il gruppo CAI Eagle Team ha trascorso in Val di Mello.

Costiera dell'Averta - Via Soli di Ghiaccio - David Bacci e Camilla Reggio dopo aver ripetuto la via
Costiera dell'Averta - Via Soli di Ghiaccio - David Bacci e Camilla Reggio dopo aver ripetuto la via © Camilla Reggio