Gufi reali al Parco Cinque Terre: una presenza naturale e costante

Tra il 2024 e il 2025 una coppia di gufi reali ha fatto il nido sulle scogliere e dato alla luce sei cuccioli che hanno già preso il volo nelle aree del Parco. Massimo Cerulli, un abitante della zona, ne ha segnalato la presenza al Parco che, in collaborazione con la Forestale, si è occupato del monitoraggio degli esemplari

Appare raffigurato per la prima volta nelle grotte di Chauvet, nel sud della Francia, una pittura risalente a circa 32mila anni fa. Oggi è entrato nella cultura popolare grazie alla saga di Harry Potter e al film Disney La Spada nella Roccia. I più attenti lo riconoscono anche nel video di Mike Oldfield "Moonlight shadow" del 1983.

È il gufo, un uccello rapace. La specie più grande è il gufo reale. Alcuni esemplari vivono stabilmente nel Parco Nazionale delle Cinque Terre. Il Parco, in collaborazione con i Carabinieri, e su segnalazione di un abitante del posto, Massimo Cerulli, ha monitorato la nascita e lo svezzamento di tre giovani gufi reali che qualche mese fa hanno lasciato il nido.
 

Presenza stabile nel Parco 

"I gufi sono una presenza naturale e costante da sempre nel Parco", ci racconta Lorenzo Viviani, presidente del Parco. "Da alcuni anni realizziamo monitoraggi sulla popolazione dei gufi, soprattutto con la tecnica del censimento al canto. Altri metodi potrebbero essere invasivi e di disturbo. Sono stati individuati quattro possibili siti riproduttivi ma non abbiamo certezza del numero di esemplari presenti nel territorio"

Di recente, la presenza del gufo reale è stata segnalata da Massimo Cerulli, un abitante della provincia di La Spezia, che ha sentito il suo canto. "Una sera, tornando a casa, mi sono imbattuto per puro caso in questo gufo. Ho sentito il canto e notte dopo notte ho cercato di capire da dove venisse. Sono rimasto appostato per molto tempo".

Massimo Cerulli è un appassionato di rapaci, e da qualche anno ha iniziato a fotografarli. Era il 2024 quando si è imbattuto in due gufi reali: munito di binocolo e di obiettivo da 800 mm li ha osservati e fotografati. "Sono stato fortunato perché, dopo molti giorni di appostamenti, è arrivato febbraio ed è iniziata la stagione degli amori, un momento in cui questi animali escono all'imbrunire. Ho scoperto così una coppia di gufi che poi ha deposto le uova e ho aspettato che si schiudessero"

I gufi avevano fatto il nido su una scogliera a picco sul mare, e l'uomo si trovava a circa 300/400 m da loro, in una posizione in cui poteva monitorarli senza disturbarli. "È venuto il presidente del Parco, li abbiamo osservati insieme e abbiamo appurato che fossero gufi reali". 

Dopo qualche mese dalla scoperta sono nati tre pulli – cuccioli di uccello, senza il piumaggio degli adulti e non ancora capaci di procacciarsi il cibo da soli. "Quando cominciano a fare i primi voli escono anche con la luce". Li ha osservati per tutto il tempo che sono rimasti nel nido, finché non hanno preso il volo e sono spariti. "Quando diventano autonomi nel nutrirsi, i genitori li allontanano per questioni di territorialità: ognuno deve trovarsi la propria zona di caccia".

La storia si è ripetuta anche nel 2025. "La stessa coppia di gufi reali, l'anno successivo, ha deposto altre tre uova e sono nati altrettanti pulli che ormai hanno già lasciato il nido. Sono contento perché normalmente questi animali allevano uno o due cuccioli. Vuol dire che hanno trovato un habitat buono per alimentarsi e vivere".

Al momento Massimo Cerulli continua a monitorare i due gufi reali "genitori". "Ora sono molto più erranti. Vagano per tutta la zona, a volte li vedo su una collina, altre volte li sento solo"
 

Il Gufo reale è un bioindicatore ambientale 

Come conferma Massimo Cerulli, la presenza del gufo è un bioindicatore ambientale: è sinonimo di un ecosistema sano ed equilibrato. Lorenzo Viviani sottolinea: "Gli ambienti eterogenei del Parco, come le aree aperte coltivate – dove ci sono uccelli e roditori di cui questi animali si cibano – alternate ad ampie aree naturali e scarsamente antropizzate, sono un ambiente ideale per il gufo. Anche il livello di protezione del Parco, che limita le attività antropiche in alcune aree, crea le condizioni per la riproduzione"

Il gufo reale, il cui nome scientifico è Bubo bubo, appartiene alla famiglia degli Strigidi ed è un predatore carnivoro. Si stabilisce principalmente su versanti rocciosi di vallate ampie, vicino a sorgenti d'acqua. "La conformazione delle falesie, la presenza di arbusti e vegetazione che nascondono il sito di nidificazione – continua Viviani – offrono spazi stretti dove i gufi possono lasciare le uova in sicurezza, lontane dai predatori. Inoltre, la posizione sopraelevata permette alle specie adulte di avere una vista panoramica, necessaria per la caccia"

 

Caratteristiche del gufo reale 

Il gufo reale ha un'apertura alare che può raggiungere i 2 metri. Ha la capacità di ruotare la testa di 270°, un udito sensibilissimo e una vista acuta – sono famosi i suoi grandi occhi con l'iride arancione che splende nella notte – che lo rendono un perfetto cacciatore notturno. Può vivere oltre 30 anni. La femmina è più grande del maschio, e può pesare fino a 5 kg. 

Oggi è una specie protetta dalle Direttive Uccelli e Habitat. In Italia lo stato di conservazione è considerato inadeguato, a causa dell'areale ristretto, della popolazione ridotta e del disturbo ai siti riproduttivi. "Qualsiasi tipo di interazione invasiva con l'animale non è consentita e il Parco lavora per eliminare ogni disturbo all'animale. I rapaci notturni sono spesso oggetto di infortuni con le linee elettriche aeree. Il Parco ha sottoscritto un protocollo di intesa operativo con un'azienda di distribuzione dell'elettricità per adeguare i tralicci di alta tensione e le cabine di trasformazione, in modo da ridurre il rischio di elettrocuzione"

 

Altre notizie dal Parco

Già nel 2018, il 20 ottobre, i militari del Reparto Carabinieri Parco Cinque Terre hanno soccorso un gufo reale ferito. È stato consegnato ad un Centro di recupero, dove è stato accertato che si trattava di un esemplare selvatico. 

L'animale appariva denutrito e aveva una frattura scomposta del femore destro, non recente. È morto nel Centro di recupero CRUMA-LIPU di Livorno per insufficienza multi organo. Oggi l'esemplare è al Museo Civico di Storia Naturale di Genova. 

 

Regole di comportamento in caso di avvistamento

Nel caso in cui si incontrasse un gufo reale, bisogna rispettare alcune regole. 

È vietato: 

  • avvicinarsi; 

  • interagire con l'animale;

  • attirarne l'attenzione;

  • arrecare disturbo;

  • dare cibo;

  • fare foto. Queste ultime devono essere autorizzate dal Parco. 

Se l'animale si trovasse in difficoltà, bisognerebbe contattare le autorità competenti: il Parco Cinque Terre, i Carabinieri Forestali – Reparto Parco Cinque Terre, i CRAS – Centro recupero fauna selvativa.