17.06.2023 - - - ambiente storia alpinismo arrampicata
Sono iniziati i lavori di rifacimento del Bivacco Bossi. Da circa un anno, infatti, si parlava di sostituire la struttura posta a 3345 metri di quota alla base del Cervino utilizzato come appoggio per la salita alla Cresta del Furggen, ma solo ora siamo in grado di comunicare in esclusiva per i lettori de Lo Scarpone alcune anticipazioni sul progetto e sull’aspetto che assumerà il nuovo ricovero.
Prima di tutto, un po’ di storia. Il bivacco fu installato poco a monte del Colle del Breuil nel 1969 dalla sezione di Gallarate del Club Alpino Italiano che lo intitolò all’ingegner Oreste Bossi, deceduto 3 anni prima nella zona di Macugnaga. Si tratta di un modello “Apollonio” struttura industrializzata che in quegli anni vide una notevole diffusione sull’intero arco alpino italiano. Dopo oltre 50 anni di onorato servizio e dopo aver ospitato generazioni di alpinisti la notte prima di intraprendere la cresta più difficile alla Gran Becca, il bivacco iniziava a dare eccessivi segni di degrado e non era più possibile garantirne una fruizione in sicurezza anche a causa dei pannelli contenenti amianto di cui è composto.
L’idea e i fondi per la rimozione della vecchia struttura e per la realizzazione e posa in loco di quella nuova sono arrivati grazie a un felice incontro tra gli architetti progettisti Stefano Girodo e Roberto Dini, la famiglia Bossi e Antonella Filippi desiderosa di ricordare il padre Andrea, deceduto proprio in zona durante un’ascensione al Furggen nel 1959. Dopo un confronto con il CAI di Gallarate e la Società delle Guide Alpine del Cervino si è giunti alla definizione del nuovo progetto, delle tempistiche e tecniche di realizzazione e della nuova denominazione: Bivacco Oreste Bossi-Andrea Filippi.
Dal punto di vista della struttura architettonica, il nuovo bivacco è l’esito di una decennale ricerca progettuale e costruttiva in alta montagna da parte di Girodo e Dini, che già hanno realizzato l’apprezzato e innovativo ricovero dedicato a Luca Pasqualetti al Morion in Valpelline. L’intervento di carattere minimale ricalcherà l’impronta al suolo e la volumetria del vecchio bivacco e prevederà una zona giorno nella parte frontale, con tavolo ripiegabile, e una zona notte sul retro con due pianali sovrapposti. Complessivamente sarà in grado di ospitare fino a un massimo di 8 persone in un ambiente essenziale, ma confortevole oltre che gradevole da un punto di vista estetico. L’involucro, che è già in fase di realizzazione, sarà composto in acciaio e pannelli sandwich con i rivestimenti esterni in alluminio durevole capaci di isolare termicamente gli interni dalle intemperie e resistere a condizioni meteorologiche estreme. Il tutto è progettato per essere trasportato in quota con soltanto 4 rotazioni di elicottero in modo da ridurre più possibile l’impatto della messa in posa e di un’eventuale rimozione. Tutte le componenti vengono assemblate a secco in materiali riciclabili.
Il nuovo bivacco avrà la funzione di base d’appoggio per gli alpinisti impegnati nell’ascensione della Cresta del Furggen al Cervino, ma potrà consentire anche una frequentazione più ampia da parte di alpinisti interessati a conoscere un ambiente davvero maestoso come il colle del Breuil appollaiato lungo la cresta di confine tra Italia e Svizzera dove si gode una vista straordinaria sui versanti est e sud della Gran Becca, oltre che sul Monte Rosa e numerosi 4000 del Vallese. Il valico si raggiunge da Cervinia in circa 4 ore di cammino salendo a imboccare il Sentiero Balcone Jean Antoine Carrel che si abbandona all’altezza della cosiddetta città di pietra, per addentrarsi nel vallone che porta al Colle del Furggen e poi al Colle del Breuil. Altrimenti è possibile una spettacolare traversata al cospetto della parete sud del Cervino dal rifugio Duca degli Abruzzi, lungo terreni postglaciali, fino a colegarsi la traccia di sentiero principale sotto il primo colle. Per la messa in sicurezza dell’itinerario, nel tratto di cresta denominato il “salto della madonnina”, nel 2022 il CAI di Gallarate in occasione del proprio 100° anniversario ha finanziato la sostituzione della vecchia corda fissa con una nuova installata dalle Guide del Cervino. Si ricorda che il percorso è rigorosamente alpinistico.
Ultima informazione utile: dal mese di luglio alla fine dei lavori, presumibilmente entro l’autunno, il bivacco sarà inagibile.