Storie di vie. La via Specchio di Sabbia all'Orrido del Bogn

L'arrampicata artificiale è un tipo di arrampicata dove le protezioni che vengono posizionate nella roccia sono utilizzate per la progressione. Questa disciplina, anche se oggi è poco praticata, nel corso della storia dell’alpinismo, ha sempre occupato un capitolo importante ed è stata protagonista di grandi imprese. Alcuni itinerari d’arrampicata aperti con questa tecnica, oggi si superano in libera senza troppi problemi, sfruttando i piccoli appigli e appoggi che la roccia offre. Rispetto ad allora sono cambiati i materiali, sono state introdotte nuove tecniche e l’allenamento sistematico ha fatto il resto.

Orrido del Bogn - Via Specchio di Sabbia - Diego Ghitti su L3
Orrido del Bogn - Via Specchio di Sabbia - Diego Ghitti su L3 © Diego Filippi


Oggi le persone che praticano questo genere d’arrampicata sono una minoranza rispetto alla massa di persone che ogni weekend affolla le falesie, le belle vie plaisir e sale di arrampicata.
Ogni tanto qualche “antico cavaliere” si diletta nell’apertura di nuove vie in questo stile, magari abbinando una progressione più classica legata ai chiodi e alle fessure a una più moderna, dove cliff, pecker e altre diavolerie hanno permesso di alzare (non di poco) la difficoltà e l’impegno.

Orrido del Bogn - Via Specchio di Sabbia - Fabio Olivari su L4
Orrido del Bogn - Via Specchio di Sabbia - Fabio Olivari su L4 © Fabio Olivari


Nel 2012 Alessandro Rinaldi, Franco Bonetti, Renzo Gaiti ed Enrico Carnati hanno salito un liscio pilastro di roccia all’Orrido del Bogn, sul Lago d’Iseo, poco più a nord dell’abitato di Riva di Solto.
La via, battezzata Specchio di Sabbia, raggiunge difficoltà di A3 (l’artificiale ha una scala di difficoltà chiusa che va dall’A0 all’A5, dove entrano in gioco criteri come le conseguenze all’arrampicatore che cade e l’aleatorietà delle protezioni di progressione) e presenta uno sviluppo piuttosto contenuto. Nonostante i suoi 110 metri di sviluppo e soli 70 di dislivello è una via che richiede circa 5 ore per essere superata.
Il 20 marzo 2024, Fabio Olivari, giovane istruttore della Scuola Battistino Bonali e aspirante guida alpina, ha compiuto la prima solitaria della via.

Orrido del Bogn - Via Specchio di Sabbia - Diego Ghitti e Diego Filippi su L1
Orrido del Bogn - Via Specchio di Sabbia - Diego Ghitti e Diego Filippi su L1 © Matteo Bertolotti