Trento Film Festival 2024. Un'edizione di grande successo.

Ha avuto luogo a Trento, dal 26 aprile al 5 maggio 2024, la 72ª edizione del Trento Film Festival. Un programma che di anno in anno amplia la sua offerta. In questa edizione sono stati proiettati 120 film che hanno avuto come cornice oltre 160 appuntamenti per i dieci giorni della durata del Festival.

Anche per il 2024, in linea con le edizioni degli ultimi anni, i film hanno raggiunto un livello qualitativo assai notevole, sia artisticamente che tecnicamente. Come sempre grande attenzione al rapporto con la città e i luoghi coinvolti nei vari eventi: oltre alle conferme degli spazi ormai iconici come piazza Duomo e piazza Fiera, il Teatro Sociale e il MUSE, quest’anno si sono aggiunte nuovi siti inediti come piazza della Mostra, la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, HarpoLab e il Giardino del Castello del Buonconsiglio. A sorvolare piazze e vie del centro sarebbe sembrato scorgere una miriade di formiche, come quelle famosissime di Fabio Vettori, che si muovevano e giravano senza soluzione di continuità da un luogo all’altro della città entrando e uscendo da stand, tendoni, palazzi storici, cinema e musei. Per misurare il successo dell’evento, diamo un’occhiata ad alcuni numeri: più di 20.200 i biglietti staccati per gli appuntamenti dedicati ai film in programma, oltre 18mila spettatori agli eventi. MontagnaLibri supera le 20mila presenze e il Parco dei Mestieri le 13mila, con 4.700 studenti e docenti coinvolti nelle attività e nelle proiezioni T4Future, in presenza e online. Dati che evidenziano, rispetto al 2023, un aumento di oltre il 12% di biglietti venduti con 45 proiezioni sold out. Un risultato più che positivo e in controtendenza rispetto alle presenze medie per i film programmati nei cinema di tutto il paese. Va riconosciuto il merito a tutto lo staff del Trento Film Festival, con il Presidente Mauro Leveghi in testa, di aver avuto, ancora una volta, la straordinaria capacità artistica, organizzativa e gestionale per esaltare la forza di un Festival di genere unico in Italia e di pochi esempi all’estero. Un bravo alla direttrice Luana Bisesti e al responsabile del programma cinematografico Mauro Gervasini supportato da Rosanna Stedile. 

La Giuria, composta da Kinga Baranowska (Polonia), Alex Bellini (Italia), Jinna Lee (Corea del Sud), Christophe Mercier (Francia) e Paola Piacenza (Italia), ha decretato i film vincitori di questa 72ª edizione: Gran Premio “Città di Trento” – Genziana d’oro miglior film Un pasteur di Louis Hanquet (Francia). Premio del Club Alpino Italiano – Genziana d’oro miglior film di alpinismo, popolazioni e vita di montagna Le fils du chasseur di Juiliette Riccaboni (Svizzera); Menzione speciale a Marmolada – Madre roccia di Matteo Maggi e Cristiana Pecci (Italia). Premio “Città di Bolzano” – Genziana d’oro miglior film di esplorazione o avventura The Great White Whale di Michael Dillon (Australia). Genziana d’argento – miglior contributo tecnico-artistico Body of a line di Henna Taylor (Stati Uniti). Genziana d’argento – miglior cortometraggio Postcards from the Verge di Natalia Koniarz (Polonia); Menzione speciale a Silent Panorama di Nicolas Piret (Belgio); Premio della Giuria Diciassette di Thomas Horat (Svizzera). Gli altri premi: Premio del pubblico Miglior Film di Alpinismo – Rotari Monte Corno. Pareva che io fussi in aria di Luca Cococcetta (Italia). Premio del pubblico Miglior Lungometraggio – DAO Segnali di vita di Leandro Picarella (Italia-Svizzera). Premio Amelia de Eccher – per Donne di Cinema di Montagna Postcards from the Verge di Natalia Koniarz. Premio Antropocene MUSE Death of a mountain di Nuno Escudeiro (Portogallo). Premio CinemAMoRE Bambini di Frontiera di Manu Gerosa (Italia); menzione speciale a Stanze di Simona Palmieri (Italia). Premio Cinema per i Diritti Umani Mrs. Iran’s Husband di Marjan Khosravi Baledi (Iran). Premio Città di Imola Marmolada – Madre Roccia di Matteo Maggi e Cristiana Pecci (Italia). Premio Dolomiti Patrimonio Mondiale Contadini di confine/Grenzbauern di Michele Trentini (Italia); menzione speciale a Bergfahrt di Dominique Margot (Svizzera). Premio EUSALP Velovelodico di Alessandro Anderloni (Italia); menzione speciale a Contadini di confine/Grenzbauern di Michele Trentini (Italia). Premio Green Film The Ice Builders di Francesco Clerici e Tommaso Barbaro (Italia); menzione speciale a Bergfahrt di Dominique Margot (Svizzera). Premio Mario Bello The Great White Whale di Michael Dillon (Australia). Premio Museo etnografico trentino San Michele Velovelodico di Alessandro Anderloni (Italia). Premio RAI Trento Il ritorno del Lupo di Niccolò Barca e Tommaso Merighi (Italia). Premio Ritter – Emozioni in Montagna Keep it Burning di Guillaume Broust (Spagna-Pakistan). Premio Solidarietà Banca per il Trentino-Alto Adige The Ice Builders di Francesco Clerici e Tommaso Barbaro (Italia). Premio Studenti Università di Trento, Bolzano e Innsbruck Wheels On The Bus di Surya Shahi (Nepal); menzione speciale a Piblokto di Anastasia Shubina, Timofey Glinin (Stati Uniti -Federazione Russa). Premio T4Future Things Unheard Of di Ramazan Kiliç (Turchia). 

Queste le sezioni e il numero dei film programmati nella Multisala Modena e al Supercinema Vittoria: Alp&Ism (25), Anteprime (7), Concorso (25), Destinazione … Irlanda (16), Orizzonti vicini (14), Proiezioni speciali (12) e Terre alte (21). Per gli amanti dei numeri, i paesi presenti al Festival con più film prodotti e coprodotti sono stati: Italia (42), Francia (15), Svizzera (15), Germania (9), Stati Uniti d’America (7). Gli Stati Uniti hanno coprodotto due film con la Federazione Russa e con l’Iran. A dimostrazione, ancora una volta, che la cultura non conosce confini, ostacoli politici e pregiudizi religiosi. E come ha affermato il Presidente Leveghi «Il Trento Film Festival è uno spazio di libertà: autori e pubblico lo riconoscono e lo apprezzano ogni anno di più.» Fra le proiezioni speciali da segnalare: La montagna lucente (Gasherbrum – Der Leuchtende Berg di Werner Herzog (1984). Il film documenta una delle grandi imprese di Reinhold Messner e Hans Kammerlander: la traversata in stile alpino dei due 8000 Gasherbrum I e II, senza ossigeno, senza far ritorno al campo base e senza la possibilità di essere soccorsi. Tutta colpa del paradiso di Francesco Nuti (1985): Romeo esce dal carcere, ad aspettarlo non c'è nessuno: la moglie lo ha abbandonato, il figlio è stato adottato da una nuova famiglia. Romeo, senza far sapere chi è, comincia a frequentarli. Ma un assistente sociale svela la vera identità di Romeo che decide di partire da solo per non turbare quell'equilibrio familiare. Quindici mostre e fra queste "K2 1954. Era come andare sulla luna!” a cura di Leonardo Bizzaro, Roberto Mantovani, Vinicio Stefanello e allestimento di Roberto Festi. Una mostra, a settant’anni dalla prima salita al K2, che la racconta da punti di vista inediti: l’impegno dell’industria italiana per equipaggiare gli alpinisti con materiali spesso rivoluzionari; il tifo da stadio che accolse i protagonisti al ritorno, la stampa e le pubblicità che sfruttarono la sagoma del K2. 

K2 1954. Era come andare sulla luna! © Michele Purin Trento Film Festival

“Quanto. La rivoluzione in un salto”, a cura dell’Istituto di Fisica Nucleare e del Muse di Trento. Attraverso cinque tappe tra installazioni multimediali, exhibit fisici e digitali la mostra ci svela una realtà molto lontana da quella che osserviamo intorno a noi. T4Future (Trento Film Festival For Future) la sezione indipendente del Festival dedicata alle nuove generazioni: scuole, insegnanti, bambine e bambini, famiglie. Programma di proiezioni, laboratori e attività pensato per favorire l’educazione all’immagine e promuovere tematiche legate allo sviluppo sostenibile, alla tutela dell’ambiente e all’educazione alla cittadinanza attiva. Grande successo di pubblico per la trentasettesima edizione di Montagnalibri, la prima si è svolta nel 1987, annuale vetrina internazionale di editoria di montagna. Un’esposizione unica nel suo genere in cui il pubblico degli appassionati ha scoperto, sfogliato e consultato le copie in esposizione, le novità editoriali degli ultimi 15 mesi legate ai temi della montagna, dell’esplorazione, dell’avventura, delle culture delle terre alte, del cambiamento climatico, della natura. «Ha vinto la montagna vera, antica e al contempo attualissima, la montagna “agra”, fatta di asprezza e isolamento», ha commentato il presidente del Trento Film Festival Mauro Leveghi. «Scelte di vita non facili, un tempo figlie della necessità, ora forse affrontate con maggiore consapevolezza e volontà, ma in qualche modo ancora più difficili da portare a termine, dovendo lottare contro nemici subdoli come le convenzioni sociali e gli stereotipi, potenti come gli effetti dei cambiamenti climatici, silenziosi e invisibili come il lupo».

Trento Film Festival 2024. Muse, la premiazione dei film vincitori © Michele Purin Trento Film Festival