Val Rosandra, ci ha lasciato Maurizio Fermeglia

L'ex rettore dell'Università di Trieste ha avuto un malore mentre camminava su un sentiero del monte Carso. Accademico del Cai, era Istruttore di alpinismo e di scialpinismo, componente del Centro studi materiali e tecniche ed ex operatore del Cnsas
Maurizio Fermeglia © Cai

L'ex rettore dell'Università di Trieste, Maurizio Fermeglia, è morto ieri all'età di 69 anni per un malore mentre stava camminando su un sentiero del Monte Carso, nella riserva naturale della Val Rosandra.

Sposato con due figli, Fermeglia era professore di Ingegneria chimica all’Università di Trieste, dove dal 2013 al 2019, è stato Rettore. Svolgeva ricerca nella progettazione di materiali e di processi. Ha lavorato per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (UNIDO) e per il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) su progetti di sostenibilità industriale.

A trovare l'uomo, che era solo, a terra, è stato un escursionista austriaco, il quale ha cominciato a gridare aiuto ed è stato udito da altri due giovani escursionisti nelle vicinanze, uno dei quali studente di medicina. Quest’ultimo ha potuto iniziare il massaggio cardiaco fino al sopraggiungere dei soccorritori, otto tecnici del Soccorso alpino Fvg, che hanno proseguito con il massaggio fino all'arrivo dell'elicottero, senza purtroppo riuscire a salvarlo.
Una volta constatato il decesso da parte del medico di bordo e ottenuto il nulla osta alla rimozione della salma, quest'ultima è stata prelevata dal secondo elicottero.

L'intervento dell'elicottero del Soccorso alpino Fvg © Cnsas Fvg

Il Cai e la montagna

Fermeglia, oltre a essere delegato del Wwf per la regione Fvg, faceva parte del Club alpino accademico italiano dal 1990 ed era Istruttore di alpinismo e sci alpinismo, oltre a essere stato operatore del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. Era inoltre componente del Centro studi materiali e tecniche del Cai. Ha portato a termine numerose salite nelle Alpi, Ande e Yosemite Valley.

«Una grande perdita per il Cai, per la Sezione XXX Ottobre di Trieste, alla quale era iscritto, e per il mondo accademico. Si dedicava con passione e professionalità all'insegnamento, in occasione dei corsi di alpinismo e di scialpinismo ai quali interveniva. Ricordo ancora le sue lezioni sulla tenuta delle corde e sullo studio dei materiali, interessanti, chiare e utili», commenta il Vicepresidente generale del Cai Manlio Pellizon, che lo conosceva personalmente. «Maurizio era un poliedrico della montagna che ha trasmesso amore e passione. L'ultima sua testimonianza risale al 101esimo Congresso nazionale del Cai lo scorso novembre a Roma, durante il quale è intervenuto con una profonda riflessione sul futuro della montagna alla luce della crisi climatica. Il suo entusiasmo, la sua dedizione e il suo esempio saranno sempre con noi».

L'intervento di Maurizio Fermeglia al 101esimo congresso nazionale del Cai © photo Emanuele Sanità / Paolo D’Intino

La carriera accademica

Maurizio Fermeglia si era laureato in Ingegneria chimica all’Università di Trieste nel 1980 e fu ricercatore alla Denmark Technical University. La lunga e prestigiosa carriera accademica e di ricercatore lo ha portato fino alla nomina a rettore dell'ateneo triestino.
Direttore di dipartimento dal 2006 al 2012, presidente del Consiglio delle strutture scientifiche dal 2010 al 2012 e direttore della scuola di dottorato in Nanotecnologie all'Università di Trieste, svolgeva attività di ricerca nel campo della modellistica multiscala per la progettazione di materiali e per le scienze della vita, negli equilibri di fase e termodinamica applicata, nella simulazione di processo, molecolare, nelle nanotecnologie e nella nanomedicina.
È stato direttore del dipartimento di Ingegneria chimica dell’Università di Trieste dal 2006 al 2012, presidente del Consiglio delle Strutture Scientifiche dello stesso ateneo, e direttore della scuola di dottorato in Nanotecnologie.