In cammino sulle Dolomiti Bellunesi: due giorni alla Settimana nazionale dell’Escursionismo a Feltre

2 e 3 luglio 2022: tra canyoning ed escursionismo adattato, la cronaca degli ultimi due giorni della Settimana nazionale dell’escursionismo
Feltre è una cittadina di circa 20mila abitanti, alle porte delle Dolomiti bellunesi. Se si apre la finestra di una delle abitazioni del centro storico si possono scorgere le vette del Monte Avena, del Monte Pavione o del gruppo del Cimonega. Le montagne sono parte fondamentale del territorio feltrino e sono state le protagoniste della 23esima settimana nazionale dell'escursionismo che si è tenuta dal 26 giugno al 3 luglio. Più di mille le appassionate e gli appassionati della montagna che si sono cimentati nelle 22 escursioni a piedi e nelle 8 cicloescursioni organizzate dal Cai Feltre. Senza dimenticare il canyoning e l’escursionismo adattato.

La montagna è per tutti

Famiglie, bambini, ragazzi, giovani e meno giovani sui sentieri, a piedi o a cavallo di una bicicletta. Dalla città le montagne sono distanti al massimo mezz’ora d’auto e ogni giorno i camminatori sono riusciti a raggiungere con facilità il luogo delle escursioni. Chi scrive ha partecipato agli ultimi due giorni della manifestazione, il 2 e il 3 luglio, tra canyoning ed escursionismo adattato. «Abbiamo pensato a un programma vario e adatto a tutti, sia a coloro che sono più esperti che a quelli che amano la montagna e hanno voglia di mettersi in gioco con esperienze nuove, come ad esempio il canyoning o il cicloescursionismo», spiega il Presidente del Cai Feltre Ennio De Simoi. «La settimana nazionale è ancora una volta l’occasione per confrontarsi sulle varie declinazioni dell’escursionismo. Oggi, ad esempio abbiamo fatto questa giornata di montagnaterapia e nei giorni scorsi ho partecipato anche a escursioni cicloescursionistiche. Questo evento rappresenta un modo per confrontarsi e ritrovarsi con tutti i volontari che da tutta Italia arrivano in questa località, per ragionare sull’escursionismo declinato alla maniera del Cai, con tutti i valori aggiunti che attribuiamo a questa attività», ha dichiarato il Presidente generale del Cai Antonio Montani.
La guida alpina Eric Girardini e alcuni partecipanti all'escursione nel canyon della Val Maor

Nel Canyon della Val Maor

Il canyon della Val Maor © Cai, nel Comune di Mel, è lungo più di tre chilometri: «Si tratta di una delle forre più belle del nord Italia», spiega la guida alpina Eric Girardini, membro del gruppo Aquile di San Martino.  Eric ha accompagnato una ventina di persone, giovani e meno giovani, in un percorso fatto di gole profonde solcate da uno spiraglio di luce, acque cristalline profonde e scivoli. La roccia calcarea è stata scavata dall’acqua e dalla pioggia. «Fino a trent'anni fa il canyon era praticamente sconosciuto; è stato scoperto solo da una coppia che abitava nelle vicinanze. I due si calavano senza muta, all’interno della gola», spiega Girardini. «Nel tempo, il canyon è stato riscoperto e attrezzato, con una piccola ferrata», continua. «Oggi è apprezzato e conosciuto dagli appassionati di tutta Italia», conclude.
Il canyon della Val Maor © Cai

Sui sentieri con la joëlette

L’ultimo giorno, domenica 3 luglio, è stato dedicato, tra gli altri eventi, all’escursionismo adattato. Tanti gli appassionati delle Terre alte che hanno camminato sui sentieri del Monte Avena: alcuni a piedi, altri con l’ausilio di Joëlette, per poter godere delle bellezze della montagna feltrina. Tra loro erano presenti anche il Presidente generale del Cai Montani, la Vicepresidente generale Laura Colombo e il Presidente della Commissione centrale escursionismo Marco Lavezzo. La giornata di escursionismo adattato ha visto la partecipazione dei gruppi di montagnaterapia di Treviso, Parma, Torino e Feltre. I volontari del Cai hanno guidato la joëlette sui sentieri, nei dintorni delle malghe Campetto  e Campon. Tra questi era presente anche Ornella Giordana, referente della Montagnaterapia per il Club alpino italiano. Anziani e bambini diversamente abili hanno potuto godere della giornata di sole. La sua sommità rappresenta un balcone naturale sulla conca feltrina.  «L’escursionismo adattato rappresenta lo strumento fondamentale della montagnaterapia. Questi ragazzi hanno assaporato la bellezza dello stare insieme e del condividere la fatica di una giornata nelle Terre alte», ha spiegato Marco Battain, referente del progetto montagnaterapia del Cai Torino.
La conca del feltrino, vista dal Monte Avena