di Michela Sovilla - Asag
“Imparare facendo”… ad essere sincera, le prime volte in cui ho sentito questo slogan, ero piuttosto titubante. Sarà che per anni mi era stato proposto uno schema diverso, sarà che le parole, all’interno del Progetto Educativo (quello che contraddistingue l’Alpinismo Giovanile del Cai) erano davvero molte, e faticavo a correlarle con la realtà da vivere con i ragazzi; in sintesi mi risultava difficile dare una forma a questo motto.
Ma spesso la realtà è più facile di quel che si pensa!
E sono sufficienti quattro giorni, al cospetto delle Alpi Giulie, per dare un senso allo slogan, ma soprattutto per dare un volto, all’ “imparare facendo”.
Anzi, non uno, bensì molti volti! Quelli dei 28 ragazzi che hanno partecipato al “Campus Interazioni tra uomo e fauna – Nord” organizzato dalla Commissione centrale di Alpinismo giovanile del Cai, in collaborazione con il Comitato scientifico centrale ed il Gruppo grandi carnivori, che si è svolto dal 19 al 22 giugno scorso, a Sella Nevea (UD), con l’ottimo coordinamento di Tullio Moimas, segretario della Ccag.
Ma è anche il volto dei 10 Accompagnatori di Alpinismo giovanile e dei 21, tra Operatori naturalistico-culturali, agenti del Corpo Forestale Regionale, funzionari, esperti, agricoltori, allevatori e giovani del territorio, che hanno dato forma a questa avventura.
Un’esperienza costruita, giorno per giorno, facendo tesoro di emozioni che i ragazzi non avevano mai vissuto e resteranno, indelebili, nella loro memoria; posizionare una fototrappola, aspettando in trepida attesa le foto e ridere insieme, anche quando il risultato non è all’altezza delle aspettative!; svegliarsi quando ancora fuori è buio, cercando un perché, negli occhi di chi fin ieri era uno sconosciuto, e da oggi sarà un sorriso più vicino, nella fatica della salita; ridere della posa spiaggiata di “spriz” (nome assegnato alla prima marmotta incontrata lungo la salita verso Forcella Disteis) e poi innamorarsi dell’espressione buffa di Gertrude (la nostra stambecca – mascotte); inveire per la scelta di un percorso arduo, ma poi sentirsi dei super eroi per essere giunti sani, salvi, ma soprattutto più complici, all’arrivo; appassionarsi alle tematiche della fauna delle montagne di quella che, in questi giorni, sta diventando la nostra casa, cercando di coglierne le caratteristiche, ma soprattutto imparando il senso della parola “convivenza”; ascoltare le parole preziose di chi, ogni giorno, con gli animali ci vive, e ogni giorno cerca proprio la convivenza e provare a costruire insieme un recinto, e accorgersi che la realtà è spesso più faticosa delle parole!
Il tutto condito dalle corse, perché gli impegni erano molti e non si poteva perdere neanche una parola, dalle ricche mangiate, perché abbiamo scoperto che in Carnia Valcanale si mangia bene e che ai giovani aquilotti del CAI, per fortuna, non manca l’appetito, dalle discussioni belle, sia in modo conviviale che in modo “costruito”, con l’interessante debate, dai tanti giochi insieme, ma soprattutto dalle risate, che dalle timide risatine del mercoledì sera, si sono trasformate in sonore risate del venerdì e in abbracci con occhi umidi il sabato.
Il mio grazie, anzi son certa che è nostro, ovvero di tutti coloro che, da adulti, han preso parte a questa avventura, va ai 28 ragazzi che sono stati il cuore di questa esperienza!
Grazie a: Cecilia, Daniele, Emily, Luca, Sara, Francesco, Nora, Roman, Alice, Tommaso, Lara, Simone, Maria Grazia, Federico, Gaia, Sofia, Elisa, Maxim, Giulia, Martin, Chiara, Federico, Lucia, Leonardo, Giorgia, Joshua, Sara: siete stati voi i veri protagonisti di questo Campus!
E son certa che, d’ora in poi, ogni volta che sentirete parlare di lupi, orsi, linci, ungulati e grifoni, penserete a questi giorni e a tutte le emozioni che avete vissuto!