Ollolai e le sue montagne si candidano con il Cai ad entrare nella Ret ...

C.A.I. SEZ. NUORO


A sostenere l’iniziativa il Cai Nuoro e i soci che nei paesi di  montagna hanno deciso di vivere. Le basi del progetto sono state poste nell'escursione di domenica 16, diretta da Peppino Columbu, Michele Peddone, Mario Mazzette, Tonino Ladu e Lino Vilia. 

Oltre cinquanta i partecipanti provenienti dall’intera Barbagia, dall’Ogliastra, dal Marghine e dalle aree dell’oristanese con la collaborazione della sezione Cai della città d’Arborea. Dal centro storico di Ollolai, sa Untana Manna o Regina Fontium in omaggio ad Alberto Lamarmora, il serpentone Cai, zaino e scarponi, ha imboccato dal centro storico l’antico tratturo delle transumanze “S’Ishala”, direzione Olzai. 

Per raggiungere “S’ Andela ‘e mesu”. Graniti levigati, intrico di antri e grotte nascoste, scrigno di storie di caprai e porcari che qui custodivano le loro attività di una vita difficile e segnata dalla fatica. Oggi viene considerata la finestra su larga parte della Sardegna centro-occidentale, con vista sul golfo di Oristano e sul Sinis, media Valle del Tirso e la catena del Marghine. E’ la valle di San Basilio, dopo il fitto bosco di lecci con tracce delle piazzole carbonaie, che per gli escursionisti Cai si presenta come un naturale anfiteatro tra le cime più alte dei luoghi della capitale della Barbagia. Impegnativa la scalata a “Sa Punta Manna” (1103 m slm), vero punto trigonometrico della parte più centrale della Sardegna.

 I sentieri respirano delle storie di Ospitone, il re cristiano e della chiesetta bizantina di san Basilio. I ruderi del convento richiamano le vicende dei frati Francescani, trasferitisi dalle  montagna a Santa Giusta a fine negli ultimi decenni del 1500. Legati a storie tragiche del periodo, andati via, secondo la leggenda, scuotendo i sandali per liberarsi forse dei loro peccati e non certo benedicendo le comunità che li ha ospitati. 

Nel sentiero del ritorno agli escursionisti si presentano tracce di cultura neolitica tra i graniti de “Sa Honca Vravihà”. “Abbiamo l’obiettivo, sostiene Peppino Columbu, già preside nelle scuole pubbliche in diversi paesi, di coinvolgere il Comune per inserire percorsi di così alto valore paesaggistico e storico, nella Rete Escursionistica di Sardegna secondo le procedure previste dalle le norme regionali. Il Cai c’è”. Obiettivo confermato dall’impegno del presidente Tonino Ladu e di Matteo Marteddu del direttivo regionale Cai, presenti all’escursione e pronti “a porre in essere tutti gli atti istituzionali negli organi  regionali nei quali il Cai in Sardegna è protagonista”.