La Commissione TAM del Cai Lazio in difesa del lago di Mezzano

«Non appena la situazione lo consentirà ci impegniamo ad effettuare un sopralluogo in zona per fare il punto della situazione e cercare di valutare gli impatti ambientali del Rave Party in provincia di Viterbo»
La Commissione Regionale TAM del Club Alpino del Lazio prende posizione riguardo al Rave Party nella campagna di Valentano, nella Tuscia Viterbese, «per prendere spunto da questa incredibile situazione per ribadire alcuni principi (e possibilmente suggerire alcune soluzioni) che riteniamo fondamentali». A partire dalla notte del 13 Agosto scorso, una colonna di mezzi pesanti si è insediata abusivamente in un’area naturale a ridosso del Lago di Mezzano, all’interno della caldera di Latera, andando ad occupare ben 20 ettari di pascoli e di terreni coltivati nella campagna del comune di Valentano (VT), dove sono stati montati 4 palchi e una serie di strutture necessarie allo svolgimento dell’evento. Tra le varie denunce anche quella del Sindaco Stefano Bigiotti che ha manifestato preoccupazione per le criticità di carattere ambientale. Si tratta di una zona protetta con vincoli di protezione ambientale (la caldera è una Zona di Protezione Speciale, mentre il lago è un Sito di Interesse Comunitario.

Un luogo di grande importanza ambientale e storica

«Non appena la situazione lo consentirà ci impegniamo ad effettuare un sopralluogo in zona per fare il punto della situazione e cercare di valutare gli impatti ambientali», afferma la Commissione Regionale Tutela Ambiente Montano del Lazio. In particolare, il lago è uno specchio d’acqua di origine vulcanica, distante solo pochi chilometri in linea d’aria dal più famoso Lago di Bolsena, e formatosi all’incirca 400.000 anni fa in una zona collinare ad una quota di circa 450 metri sul livello del mare. Tutto il perimetro del lago è circondato da fitti canneti e soprattutto la zona adiacente il fiume Olpeta è caratterizzata dallo stazionamento di una ricca avifauna, inoltre i versanti circostanti sono ricoperti da una ricca vegetazione arborea, dove un posto di primo piano è occupato dal bosco di Monte Rosso, ubicato sul versante occidentale, dove sono presenti diversi esemplari secolari di cerro e roverella. A partire dai primi anni 70 è stato interessato da un'intensa e proficua campagna di scavi archeologici che hanno portato al rinvenimento di un gran numero di manufatti. «Da quei tempi remoti ad oggi l’ambiente del lago è rimasto pressoché inalterato nella sua naturalità. Il timore attuale, condiviso però da molti osservatori, è che l’area attorno al lago di Mezzano, compreso lo stesso specchio d’acqua, non potrà non subire le pesanti conseguenze di questo evento», scrive la commissione regionale Tutela Ambiente Montano del Lazio