Il futuro delle Apuane oltre il marmo

Lo scorso fine settimana il Cai Toscana ha organizzato un convegno a Castelnuovo Garfagnana e tredici escursioni nel comprensorio delle Apuane. Tra i temi evidenziati la necessità di un patto tra città e montagna, la trasformazione del Parco delle Apuane da regionale a nazionale e la frequentazione lenta e interessata per favorire sviluppo e salvaguardia del territorio
Uscire dalla monocultura dell'escavazione con proposte che valorizzino il patrimonio naturale e culturale delle Apuane, dando così nuove opportunità lavorative agli abitanti. Con questi obiettivi il Cai Toscana ha organizzato, sabato scorso a Castelnuovo Garfagnana, il convegno “Alpi Apuane oltre il marmo – Esperienze e prospettive di sviluppo”, al quale ha preso parte la Vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi che ha la delega per le Politiche per la montagna.
«Ferme restando le nostre considerazioni sul sistema di distruzione della montagna da parte delle cave, per produrre, ci tengo a ricordarlo, prevalentemente carbonato di calcio, abbiamo deciso di lasciare da parte per un momento le proteste, mettendo sul tavolo proposte di sviluppo», ha affermato il presidente del Cai Toscana Giancarlo Tellini, soddisfatto dall'esito dei lavori. «Abbiamo così presentato idee e progetti per valorizzare il territorio attraverso attività sostenibili in grado di generare business e lavoro».
L'importanza che ha la “questione Apuane” per il Cai a livello nazionale è dimostrata dalle persone intervenute al convegno: due Vicepresidenti generali, Antonio Montani e Francesco Carrer (entrambi candidati alla Presidenza generale), il presidente della Commissione centrale tutela ambiente montano Raffaele Marini, il rappresentante del Cai nell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) Eminio Quartiani e il presidente del Cai Bergamo Paolo Valoti (candidato alla Vicepresidenza generale).

Il patto città-montagna

Dopo i saluti, Erminio Quartiani ha evidenziato la necessità di un nuovo patto tra città e montagna per la tutela e la conservazione dei servizi ecosistemici forniti dalle Terre alte.
«Ho sottolineato la necessità di sostenere le scelte, prese da chi ha la responsabilità di programmare gli interventi pubblici, che hanno la valorizzazione dell'ambiente e del paesaggio come fattori importanti di crescita e di sviluppo della montagna».
Quartiani (citando anche il recente position paper di ASviS “Le aree interne e la montagna per lo sviluppo sostenibile”) ha anche rimarcato che
«se le Terre alte potessero beneficiare dei pagamenti dei servizi ecosistemici che fornisce, come acqua, legno, pietra, energia, e della tutela della biodiversità, vedrebbero un Pil maggiorato del 10%. Di conseguenza disporrebbero di un polmone economico-finanziario da utilizzare per rigenerare biodiversità e ambiente e per consentire agli abitanti di vivere una condizione migliore dal punto di vista dei servizi pubblici come scuola, sanità e trasporti. I residenti continuerebbero, inoltre, ad avere un ruolo positivo nella valorizzazione della montagna, che è un bene comune di tutto il Paese».
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Il convegno di Castelnuovo Garfagnana © Cai Toscana

Il Parco delle Apuane

Raffaele Marini ha poi ricordato la posizione del Cai che auspica la trasformazione del Parco delle Apuane da Regionale a Nazionale, citando «le opportunità che sono state perse: le agevolazioni e i vantaggi fiscali per i comuni ricadenti nelle Zone Economiche Ambientali (ZEA), che corrispondono ai Parchi nazionali, e per chi volesse aprire al loro interno attività imprenditoriali ecosostenibili; i finanziamenti nell'ambito del Programma “Parchi per il clima”, che prevede proposte progettuali per la realizzazione di interventi finalizzati alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici da parte degli Enti parco nazionali; infine il finanziamento di interventi finalizzati al ripristino delle infrastrutture verdi, dunque risorse per la rete sentieristica».

Valorizzare gli oltre 1000 km di sentieri

Le idee e i progetti citati in apertura, presentati dalla vicepresidente del Cai Toscana Benedetta Barsi, si basano essenzialmente sulla promozione degli oltre 1000 km di sentieri presenti nel territorio e degli itinerari di più giorni che lo attraversano: dall'Alta Via delle Apuane alla Francigena, dalla Via Matildica del Volto Santo al Sentiero dei Ducati, fino ad arrivare alla variante apuana del Sentiero Italia CAI.
«Quest'ultima, divisa in sette tappe per un totale di 110 km, è un anello che collega l'Appennino e le Apuane consentendo, come del resto gli altri itinerari, di toccare con mano il fascino di questi monti», spiega Tellini. «Sono montagne che guardano il mare, con diverse cime appena sotto i 2000 metri racchiuse in uno spazio limitato, ricche di acqua e biodiversità».
Casa Fosco Maraini Garfagnana
La casa di fosco Maraini a Molazzana con, a sinistra, l'annesso agricolo © Lorenzo Storti

Le Apuane e Fosco Maraini

Oltre che natura, le Apuane sono anche cultura, e anche su questo aspetto si concentra l'impegno del Club alpino italiano, puntando in particolare sulla figura di Fosco Maraini. Nel mondo alpinistico Maraini è conosciuto soprattutto per essere stato lo storiografo e il documentarista della spedizione organizzata dal Cai che nel 1958 raggiunse la vetta del Gasherbrum IV e per essere stato a capo della spedizione alpinistica ed esplorativa organizzata dalla Sezione di Roma nel 1959 all’allora quasi sconosciuto Monte Saraghrar (7349 m), nell’Hindukush. All’Alpe di Sant’Antonio, nel Comune di Molazzana (Lu), c'è la casa dove trascorse una parte degli ultimi anni della sua vita.
«Qui stiamo lavorando insieme all'amministrazione comunale per dare vita a un parco culturale dedicato proprio a Maraini, con sei sentieri lungo i quali posizionare delle bacheche che descrivano le peculiarità dell’ambiente circostante, oltre alle vicende che li legano a Fosco», continua Tellini. «Nella casa, e nel vicino annesso agricolo, vorremmo dare vita a un piccolo museo dedicato alla figura di Maraini, con una sala conferenze e un posto tappa per i camminatori».
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Escursionisti verso la vetta del Monte Altissimo © Cai Fivizzano

Centinaia di persone in cammino

Il giorno successivo, domenica 15 maggio, il Cai Toscana e le sue Sezioni hanno organizzato tredici escursioni su tutto il comprensorio delle Apuane.
«Abbiamo coinvolto in tutto diverse centinaia di persone, davvero una forte partecipazione», conclude Tellini. «Per noi la giornata ha rappresentato un gesto simbolico che vorremo ripetere».