Il Cai in “bosco” per una selvi-cultura sostenibile

Il Sodalizio ha aderito al manifesto della rivista “Sherwood”, con proposte per valorizzare le aree forestali dei territori montani
Tra gli abeti, scendendo verso Boscolungo © Andrea Greci

La recente approvazione a livello europeo delle Linee guida per una gestione forestale "più prossima alla natura", ha stimolato il dibattito e aperto nuove e interessanti prospettive su come debba svilupparsi una gestione del bosco rispettosa di tutti i suoi valori ecologici e i suoi benefici per la società, sia produttivi che di regolazione ambientale, ci tiene a sottolineare il gruppo foreste della Commissione centrale tutela ambiente montano del Cai.

Il Club alpino italiano è consapevole dei profondi cambiamenti che la montagna italiana sta vivendo, sia sociali che climatici; della loro matrice esclusivamente umana degli impatti di questa crisi su salute, economia, lavoro, territorio e ambiente montano; e del contributo fondamentale che il bosco e la sua gestione responsabile possono fornire alla mitigazione e l’adattamento a questi impatti. Per questi motivi, ha deciso di aprirsi alla discussione sulla selvicoltura aderendo al Manifesto promosso dalla rivista Sherwood.

Il documento sottolinea la necessità di una maggiore consapevolezza di una gestione forestale “più vicina alla natura”, innovativa e capace di generare servizi ecosistemici impattando il meno possibile su habitat, specie, suolo e paesaggio, da parte tutti gli attori che operano nel settore forestale. Una selvi-cultura condivisa che deve dialogare da vicino con la ricerca scientifica, beneficiare di una pianificazione e progettazione più partecipate, di una politica e di normative basate sulla scienza, garantire la formazione dei tecnici e degli operatori economici e delle filiere, e che possa essere comunicata all’interno di una nuova narrazione del bosco, volta a promuovere ancor di più il ruolo chiave delle foreste italiane, e in particolare di quelle situate nel nostro territorio montano.

Nell’aderire al Manifesto, il Cai, che come recita l'articolo 1 del suo Statuto “ha per scopo (…) la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale”, si impegna a mettersi in gioco con le proprie risorse umane e di conoscenze, per sviluppare gli aspetti scientifici e culturali del Manifesto, sostenere iniziative che li rendano concreti e per trasmetterli e diffonderli sul territorio, ai propri soci e a tutta la cittadinanza.

«In un contesto di crisi climatica globale, con l’approvazione della Strategia Forestale Europea, della Strategia Forestale Nazionale, e più di recente, delle linee guida europee sulla gestione forestale “Closer-to-Nature”, l’impegno del Club alpino italiano è puntuale e costante; anche dopo l’approvazione del documento di posizionamento “Il Cai, i boschi e le Foreste” , il Gruppo di lavoro Foreste e la Commissione centrale tutela ambiente montano continuano il proprio impegno per monitorare le dinamiche del settore», dichiara Mario Vaccarella, Delegato del Comitato direttivo centrale alle Attività ambientali e alla Cctam.