Malga Cere: un presidio culturale per ristabilire l'equilibrio tra uomo e ambiente

In montagna stanno aumentando i progetti capaci di promuovere il territorio attraverso un attento lavoro culturale: Malga Cere ne è la dimostrazione.

In montagna stanno aumentando i progetti capaci di promuovere il territorio attraverso un attento lavoro culturale: questa tendenza invita a guardare verso il futuro con animo fiducioso.
Un processo di cui ho recentemente trovato conferma in una realtà arroccata sulle pendici del Lagorai, a 1713 metri di quota: Malga Cere.

Malga Cere, grazie alla sua posizione panoramica, offre allo sguardo la possibilità di spaziare sulla Val Calamento; di arrampicarsi verso il ciclisticamente celebre Passo Manghen; di perdersi tra i boschi e i pascoli che si alternano sulle chine; di toccare porfido del Lagorai e di lasciarsi suggestionare dai vertiginosi bastioni di calcare che, incombendo su Borgo Valsugana, proteggono l’Altipiano dei Sette Comuni.

Malga Cere – si legge nel sito –  è “un luogo di accoglienza per la notte e per il ristoro”, ma allo stesso tempo è anche uno spazio culturale dove si vogliono “raccontare le terre alte attraverso progetti educativi, formativi ed esperienziali”. 

Quello di “raccontare le terre alte” è oggi un obiettivo importantissimo. Sì, perché il problema di fondo è che abbiamo perso la capacità di raccontare. Di raccontarci. Non riusciamo più a rendere seducente il territorio attraverso una narrazione accattivante, capace di cogliere e di evidenziare la poesia e il fascino degli elementi in esso già esistenti; degli elementi che lo rendono unico. Di conseguenza ci limitiamo a calare dall’alto oggetti vistosi, appariscenti, ma culturalmente vacui. Panchine giganti, slitte giganti (novità dell’ultimo inverno), ponti tibetani che di tibetano hanno solo il nome, funivie, “voli d’angelo”, e così via, perseguendo una programmazione territoriale in fondo molto semplice, perché svincola dallo studio e dal ragionamento replicando all’infinito gli stessi modelli.

©Matteo Visintainer 


I progetti come Malga Cere, al contrario, affondano le radici sulle caratteristiche del contesto nel quale sono inseriti e crescono cercando di evidenziarle, così da creare maggiore consapevolezza in chi raggiunge quei luoghi.

Le attività promosse dalla Malga spaziano dai percorsi didattici per le scuole alla formazione per i docenti, dalle escursioni guidate agli incontri letterari e artistici, dalle esperienze laboratoriali in natura per bambini, bambine e adolescenti alla montagnaterapia.
La malga inoltre ospita una biblioteca d’alta quota così da permettere alle parole di accompagnarci nel paesaggio, aiutandoci a leggerlo, a comprenderlo e a rispettarlo.

Se è vero che la conoscenza stimola la sensibilità delle persone, allora questi presidi culturali si rivelano fondamentali per ristabilire un giusto equilibrio tra uomo e ambiente.