Sentiero della miniera © FacebookNel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano è stato inaugurato il sentiero del geosito degli Schiocchi del torrente Ozola. Il sentiero collega Casalino di Ligonchio con la miniera degli Schiocchi dell'Ozola, attraverso il percorso originario usato per secoli da pastori e abitanti della zona per raggiungere i pascoli di Prati di Sara.
All'inaugurazione, erano presenti il direttore del Parco Giuseppe Vignali, il sindaco di Ventasso Enrico Ferretti, l'assessore regionale alla Montagna Davide Baruffi e l'architetto Giuliano Cervi, promotore del progetto “Geositi: Schiocchi del torrente Ozola”. Per inaugurare il sentiero, è stata realizzata una camminata “narrante” su tematiche ambientali e geologiche a cura di esperti del territorio
Il sentiero
La strada inaugurata conduce al geosito regionale degli Schiocchi del torrente Ozola e attraversa un'area molto ricca dal punto di vista geologico, della vegetazione e della storia.
Nella prima parte del sentiero c'è un castagneto da frutto, tra gli alberi più significativi della montagna reggiana. Qui si trovano anche accumuli di detriti risalenti a 2 milioni di anni fa. Poco lontano dal sentiero, ci sono anche antichi gessi di Sassalbo, definiti come "rocce evaporitiche" perché si sono originati in seguito alla precipitazione e all'accumulo di sali negli ambienti di laguna marina di milioni di anni fa, poi evaporata in periodi molto caldi.
Si prosegue incontrando gessi, dolomie, calcari cavernosi, lembi di arenarie quarzitiche, fino ad incontrare il geosito regionale di gessi triassici della val Secchia, che fa parte del sito UNESCO "Carsismo e Grotte Evaporitiche nell'Appennino Settentrionale".
Camminata "narrante" durante l'inaugurazione del sentiero della miniera.jpg © FacebookSi entra poi nelle arenarie di monte Cervarola, che costituiscono l'unità geologica più estesa del geosito. Appaiono anche le prime tracce di attività mineraria che caratterizzano la zona. Qui, infatti, si estraeva la galena, un solfuro di piombo che contiene tracce di argento.
Il percorso termina sul ciglio roccioso della ex miniera. Da qui si possono osservare il geosito nella sua interezza, le montagne e i circhi glaciali dell'appennino reggiano. Il percorso per raggiungere il sito dell'ex miniera è il sentiero REER n. 625 che collega Casalino con i Prati di Sara.
Attività mineraria
Nel XVII secolo, in alcuni documenti dei ducati Estensi, si trovano le prime citazioni alla località mineraria, la cui attività estrattiva risale ad epoche molto più remote. Tuttavia, le miniere sopra Casalino non hanno avuto una vita molto lunga, e ora se ne possono osservare le tracce lungo il sentiero.
Cos'è un geosito
Si tratta di un'area in cui sono concentrati oggetti geologici di rilevante interesse scientifico, rarità e unicità. Sono ben visibili sul territorio, dove creano particolari visioni paesaggistiche e offrono la possibilità di apprendere importanti informazioni di carattere storico e geologico.
Scorcio del Parco nazionale dell'Appennino tosco emiliano.jpg © FacebookGli Schiocchi del torrente Ozola
Si tratta di un geosito di rilevanza regionale, che si estende lungo una superficie di 178 ettari nel comune di Ventasso. Il termine "schiocchi" deriva dalla lingua locale, in cui significa luoghi impervi e dirupati. Si ritiene che faccia riferimento al rumore delle rocce che cadono lungo i versanti montuosi.
L'area è riconosciuta come Zona Speciale di Conservazione.
La zona è caratterizzata da una profonda incisione che si presenta con alte pareti verticali, torrioni e profonde rientranze al di sopra del corso d'acqua.