In cammino per salvare la Vena del Gesso romagnola

Il Cai Emilia-Romagna prende posizione a favore della tutela di un luogo minacciato dall'ampliamento del fronte di cava. Previsti appuntamenti nei mesi di maggio e giugno
«Camminare per conoscere e conoscere per tutelare: le iniziative si prefiggono come obiettivo quello di fornire strumenti di conoscenza, organizzare momenti di riflessione e promuovere un’azione condivisa tra le comunità locali, le associazioni e i pubblici amministratori, affinché questo paesaggio unico venga salvaguardato». Il presidente del Cai Emilia-Romagna Massimo Bizzarri presenta con queste parole “In cammino per salvare la Vena del Gesso romagnola”. L'iniziativa prevede nei week end di maggio e giugno, momenti di confronto sulle tematiche che caratterizzano il paesaggio dei Gessi Romagnoli: carsismo, geodiversità e biodiversità.

La minaccia  di un allargamento del fronte di cava

Anche questa area montana infatti ulteriormente minacciata la propria integrità. Spiega Bizzarri:
«la multinazionale francese Saint Gobain, nonostante i diversi vincoli di tutela sull'area, ha recentemente avanzato la richiesta di un nuovo ampliamento del fronte di cava».
I vincoli di tutela a cui si riferisce il presidente del Cai emiliano-romagnolo sono citati anche nel Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (PIAE), che definisce la zona “patrimonio naturale unico dal punto di vista geologico/speleologico, naturalistico, paesaggistico e archeologico”.
Monte Tondo Cava
La cava di Monte Tondo dall'alto © Cai Imola

Grave alterazione per un territorio che ha già subito danni

In secondo luogo, fa notare, Bizzarri, il Rapporto ambientale dell’Arpa - Piano delle attività estrattive, già nel marzo 2001 evidenziava come “nel corso degli anni queste attività hanno causato gravi alterazioni, con la modifica permanente dell’equilibrio idrologico ipogeo e di superficie o ne ha addirittura provocato la pura e semplice distruzione”. Inoltre, “l’area estrattiva ha profondamente e in modo irreversibile alterato e modificato la situazione originaria dell’affioramento della Vena dei Gessi”. Insomma, l’eventuale espansione avrebbe come conseguenza
«una grave alterazione del territorio che negli anni ha già subito svariati danni a discapito di un ambiente di interesse naturalistico straordinario».
La Giunta della Regione Emilia-Romagna, preoccupata per le conseguenze negative su un territorio che definisce un “unicum a livello mondiale”, ha dato incarico per uno studio sulla fattibilità e impatto ambientale ed entro giugno 2021 delibererà in merito.
Monte Tondo fronte cava
Monte Tondo, fronte cava © Cai Imola

La posizione del Cai Emilia-Romagna

«Il Cai Emilia-Romagna, in sintonia con la propria mission e la propria attività, sostiene la necessità di tutelare la Vena del Gesso». Bizzarri motiva la presa di posizione con quanto scritto nello statuto del Cai e nel Bidecalogo.
«A ciò si aggiunge l’importante ruolo svolto dai Gruppi Speleologici delle Sezioni Cai, dai Comitati scientifici e dalle Commissioni Tam per lo studio, la ricerca scientifica e la divulgazione naturalistica tra i soci, nelle scuole e nella cittadinanza. Pertanto nell’incontro dei presidenti sezionali dello scorso marzo, ha deliberato la posizione contraria alla richiesta di ampliamento del fronte di cava».
Il programma degli appuntamenti, oltre a essere visualizzabile qui sotto, è scaricabile qui. Programma camminate Vena del Gesso