Il quarto incontro di "Leggere le montagne"

Biblioteca nazionale
L'illustrazione pubblicata sulla copertina del libro © Editori Laterza


Martedì prossimo Andrea Zannini, autore del nuovo libro “Controstoria dell'alpinismo”, edito da Laterza con il Club Alpino Italiano, si confronterà con Marco Cuaz e Pietro Crivellaro sulle fonti, gli strumenti di ricerca e le nuove prospettive nello studio dell'alpinismo. 
 

Chi ha inventato l’alpinismo? Davvero è cominciato tutto con la salita di Francesco Petrarca al Mount Ventoux? Oppure sono stati gli scienziati illuministi del Settecento? O, piuttosto, i viaggiatori ed esploratori borghesi del Nord Europa? E se invece fossero stati gli uomini e le donne che da sempre abitano le Alpi a diffondere la passione per le vette?

 

Sono queste le domande a cui risponde lo storico Andrea Zannini nel suo libro Controstoria dellalpinismo, appena uscito con Editori Laterza e Club alpino italiano nella collana “i Robinson/Letture”, serie “Tracce” .

 

La storia della nascita, o invenzione, dellalpinismo è raccontata secondo uno schema che si ripete uguale da due secoli. All’origine dell’interesse degli europei per le vette delle montagne vi sarebbe la grande scoperta razionalista delle Alpi quali laboratorio della natura: una rivoluzione che avrebbe schiuso all’uomo territori inesplorati che le rozze popolazioni alpine popolavano di superstizioni. La passione settecentesca per l’alta montagna avrebbe quindi aperto la strada alla conquista cittadina delle cime e all’invenzione della pratica ricreativa dellalpinismo.