“Anni d’oro” di Arno Camenisch vince Premio Itas del Libro di Montagna 2024

L'opera è stata premiata ieri sera al Trento Film Festival, nel corso della serata spettacolo che ha celebrato il 50esimo anniversario del premio
La consegna del primo premio ad Arno Camenisch © Itas

Anni d’oro di Arno Camenisch, edito da Keller editore, è il vincitore assoluto della 50esima edizione del Premio Itas del Libro di Montagna. La cerimonia di premiazione si è svolta ieri sera al Trento Film Festival, nel corso della serata spettacolo intitolata “Premio Itas 50” organizzata al Teatro Sociale, condotta da Raffaello Fusaro con  Corrado Augias e Veronica Pivetti ospiti d'eccezione.

Nel libro Arno Camenisch racconta la storia di Margrit e Rosa-Maria che da 51 anni gestiscono un chiosco e una pompa del carburante sulle Alpi svizzere, che sono il punto di riferimento per l’intero paese e per chi percorre le strade di quelle montagne. Arno Camenisch tratteggia con grande ironia e una certa nostalgia un mondo bello e luminoso che rischia quasi di scomparire, in una storia dal valore universale che rende un piccolo angolo di montagna specchio dei nostri tempi.

Questa la motivazione con la quale la giuria, presieduta da Enrico Brizzi, ha riconosciuto il valore dell’opera:

«Arno Camenisch è pienamente un “narratore di montagna”; è cresciuto in piena area alpina, scrive in tedesco e nel romancio del nativo Canton Grigioni, e il punto di vista che adotta sulle Terre alte nel suo ultimo romanzo ha lasciato la giuria incantata. Si potrebbe dire che Camenisch guarda le montagne dal basso, dal momento che le due protagoniste del suo racconto gestiscono un chiosco ad appena ottocento metri di quota lungo la strada che conduce a un passo. Il loro punto di osservazione, dunque, non è semplicemente posto a quota modesta rispetto alle vette che lo circondano, ma coincide con un punto di transito obbligato per quanti - locali, gitanti o vacanzieri più o meno illustri - si muovono attraverso la valle. Quante volte abbiamo sfiorato un distributore di benzina isolato, magari con rivendita di cibarie e articoli da cartoleria, e ci siamo domandati che vita fanno le persone che lo gestiscono? Con il suo ultimo libro Camenisch ci dà la risposta, mettendo in scena i ricordi e i piccoli battibecchi della Margrit e della Rosa-Maria, che aprono il chiosco ogni giorno dal 1969. Sono cinquant’anni e passa che vedono passare gente e raccolgono le sue confidenze, e il flusso del loro dialogo coincide con l’intera opera. Si nutre delle grandi nevicate del passato e delle vicende sentimentali dei valligiani, di grandi domande sul nostro posto nel mondo e della volta che si giocava un Mondiale e i ragazzini erano impazziti per le figurine dei calciatori. Il mondo è cambiato intorno a loro un mese alla volta, ma la Margrit e la Maria-Rosa continuano ad accendere ogni giorno la loro insegna gialla, che sembra “l’interruttore generale” del paese. Si sorride e ci si intenerisce, leggendo di loro, si riflette su cosa stiano diventando le montagne e si saluta il talento di un autore vero, capace di trovare l’umanità più autentica anche in un posto che per i più rappresenta solo uno scalo tecnico, se non una distrazione inutile lungo la strada che conduce alla propria meta. Per questo, e per lo stile asciutto ed evocativo dell’autore, la giuria che ho l’onore di presiedere assegna a “Anni d’oro” di Arno Camenisch il Premio Itas 2024».

La serata-spettacolo a Trento © Itas

Sono stati 120 i libri in concorso quest'anno, numero che conferma il trend di crescita del concorso negli ultimi anni.

Alberto Pacher, vicepresidente vicario di Itas Mutua che, con Giuseppe Consoli (Presidente uscente Itas), ha premiato il vincitore, ha commentato: 

«Molte cose sono cambiate dal 1971 ma così come la nostra Compagnia ha continuato la sua attività di Mutua assicuratrice, il Premio ITAS ha proseguito la sua opera di valorizzazione della cultura delle Terre Alte in tutte le sue forme e manifestazioni. Una cultura che si è evoluta naturalmente nel tempo e che il nostro Premio ha saputo esprimere al meglio non solo celebrandone le opere, ma organizzando anche una molteplicità di iniziative, progetti, eventi e collaborazioni che hanno permesso al Premio stesso di identificarsi come vera e propria cartina al tornasole per le evoluzioni culturali della società nel suo complesso. Ci siamo così accorti di aver maturato, nel tempo, una sensibilità particolare oggi orientata anche alla salvaguardia di questo territorio così delicato, che abbiamo il dovere di preservare il più possibile intatto per le generazioni che verranno dopo di noi».

Gli altri vincitori delle rispettive categorie 

•    Adam the climber di Pietro Dal Pra e Adam Ondra, Versante Sud, per la sezione “Alpinismo e sport di montagna”.
•    Va’ Sentiero di Yuri Basilicò e Sara Furlanetto, Rizzoli, per la sezione “Guide e mappe”.
•    Alla scoperta dell’invisibile. L’incredibile storia di Alexander von Humboldt, di Volker Mehnert e Claudia Lieb, Donzelli, per la sezione “Libri per ragazzi"
•     La montagna di Carlo Mollino di Antonio De Rossi e Roberto Dini, Hoepli, per la sezione “Ricerca e ambiente”.

Vincitore della “Menzione speciale Trentino”:

•    Mercanti di luce. Ottici e fotografi tesini tra Ottocento e Novecento di Elda Fietta, Publistampa Edizioni.