Ferrata Gruppo Alpini al Medale-Monte Coltiglione-Val Calolden

Il tour descritto è un lungo trekking, che include anche una ferrata impegnativa: è richiesta assenza di vertigine - anche se i tratti esposti sono sempre protetti- e un discreto allenamento di gambe e fiato. Si sviluppa per sentieri in mezzo al bosco sopra Lecco, un tratto di parete sul Corno Medale e rientro alla partenza per una valle fresca e riposante. La vegetazione è quella tipica delle Prealpi, il panorama abbraccia il Lago di Como e le montagne circostanti. È un itinerario di sicura soddisfazione che si può percorrere in tutte le stagioni, facendo attenzione in estate a scegliere con cura il primissimo mattino per evitare il caldo eccessivo. Punti acqua e di ristoro solo a inizio e metà percorso.

Accesso

La partenza del giro è in località Rancio Alto, un piccolo abitato ormai inglobato nelle alture di Lecco. Si può parcheggiare in via Quarto o poco sopra, lungo una ripida strada costeggiata da una massicciata di cemento. 

Avvicinamento

Si risale seguendo le indicazioni che valgono tanto per il Monte San Martino che per la ferrata, fino a prendere un largo sentiero che parte a sinistra, in leggera salita. Poco più avanti si incontra una biforcazione: il n.52 (San Martino) prosegue dritto, il n.58 sale nel bosco, a destra. Si segue quest'ultimo, molto ripido, fino all'attacco della ferrata (0.30 h).

Itinerario

Indossata l'attrezzatura, si attacca il percorso: dai primi metri presenta le massime difficoltà che si potranno trovare più avanti, in modo da permettere di valutare al meglio se si hanno le necessarie competenze per proseguire. La roccia è di ottima qualità, raramente lisciata. Cavi, pioli e staffe vengono in aiuto nei tratti più duri, soprattutto nei bei traversi che garantiscono esposizione sulla vallata e soddisfazione nella progressione. I tratti verticali si alternano per placche e diedri, la vista a destra spazia sulle vie d'arrampicata del Corno di Medale. La seconda parte della via ferrata è decisamente meno impegnativa e piega a destra tra roccette e bosco. In circa 2.30 h dalla partenza si arriva alla croce di vetta, pochi metri sopra l'ultimo tratto con cavo metallico. Il balconcino offre una piacevole vista e può essere considerato un buon punto di ristoro. Il cammino prosegue lungo il sentiero n.56 per un breve tratto di saliscendi, quindi al bivio si tiene la destra, imboccando il Sentiero Attrezzato G.E.R. (Gruppo Escursionisti Rancesi), segnato dal numero 59, mentre il 57 prosegue in direzione San Martino. Inizialmente si procede in leggera discesa, quindi si risale. Di tanto in tanto bisogna prestare attenzione ad alcuni passaggi che possono risultare esposti o comunque a rischio caduta - soprattutto in inverno o con fondo umido-, ma dove c'è sempre la catena per proseguire in grande sicurezza. L'ultima parte prima del Monte Coltiglione (4h) esce dal bosco su ripidi e rigogliosi prati dove spesso l'erba è battuta dal vento.

Discesa

Qui si raggiunge la massima quota (1479 metri) e si prosegue in discesa per una bella faggeta, nel Parco del Valentino. Arrivati al rifugio SEL dei Piani Resinelli si incontrano vari esercizi dove si può mangiare e bere (4.30 h). Per scendere, si prende il sentiero della Val Calolden – cartello giallo- che si inoltra nel bosco, passando alternativamente sulla sponda sinistra e destra del rio. In estate, il rientro per questo itinerario risulta fresco e riposante, la pendenza mai eccessiva per le gambe stanche. Nella parte finale il sentiero entra in Rancio Alto, dove si ricongiunge con il punto di partenza (6 h).