Il GdL Politiche sociali e Parità di genere al 101° Congresso, intervi ...

Componenti del GdL "Politiche sociali e Parità di genere" davanti al Colosseo © Cai

Il Gruppo di Lavoro sulle “Politiche Sociali e Parità di Genere” è stato fortemente voluto dal Presidente Generale Montani ed istituito con Delibera Presidenziale n.1 del 26/01/2023 per fare in modo che il nostro Sodalizio si trovi pronto ad affrontare le sfide che l’Agenda 2030 impone, con particolare riferimento all’obiettivo n. 5 sulla parità di genere.
Il nostro obiettivo principale, come socie che ricoprono ruoli apicali all’interno del Cai, è quello di incoraggiare la presenza femminile così come quella di ogni genere meno rappresentato, rimuovendo eventuali ostacoli che impediscono loro di farsi parti attive all’interno del nostro Sodalizio.

Vogliamo in particolare evidenziare le sensibilità e i molteplici punti di forza femminili spesso ignorati o sminuiti nel corso dei secoli per retaggi culturali stereotipati, ma che possono dare un grande valore aggiunto in tanti contesti, in particolare quelli affrontati nel 101° Congresso del Cai svoltosi a Roma lo scorso 25-26 novembre 2023, proprio in coincidenza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ancora una volta suggellata dall’ennesimo efferato femminicidio accaduto pochi giorni prima dell’evento.

Il Gruppo di lavoro, coordinato da Fabiola Fiorucci, ha offerto il proprio contributo al Congresso mediante la realizzazione di una video intervista, trasmessa nelle fasi iniziali di entrambe le giornate, prima dei lavori (il video è visualizzabile cliccando qui).
Nel video la nostra Milena Merlo Pich, ha intervistato Anna Kauber, paesaggista, scrittrice e regista, da sempre impegnata nel sociale ed in particolare attenta al mondo delle donne, che ha girato nel 2018 un docufilm “In questo mondo” sulle donne pastore (per vederlo in Sezione, basta contattare la regista scrivendole: a.kauber@gmail.com).

Anna Kauber con molta passione e trasporto ha evidenziato il ruolo fondamentale che le donne, in particolare le pastore in Italia (e in tutto il mondo) hanno svolto nei territori marginali montani nei secoli, mantenendo vive le tradizioni di cura e sensibilità nei confronti di tutti gli esseri viventi e dell’ambiente naturale, di attenzione dei ritmi naturali, di empatia nei confronti degli animali che soffrono, che partoriscono, l’accudimento continuo e devoto. In questo momento di drastici cambiamenti ambientali in gran parte di natura antropogenica (per la cupidigia umana), c’è molto bisogno di queste attenzioni e le donne possono fungere da presidio di “salvataggio” della biodiversità nonché di controllo del territorio, costituendo un volano virtuoso di stili di vita e presenze “impegnate” nelle zone più marginali e difficili in via di spopolamento.

La montagna e molte aree interne sono infatti soggette da decenni ad abbandoni sempre più importanti per via di condizioni di vita sfavorevoli, ma c’è un movimento in controtendenza da attenzionare in quanto molti giovani in realtà vorrebbero continuare a vivere (la cosiddetta “restanza”) in queste meravigliose zone di bellezze ambientali e pace, e molti vorrebbero trasferirsi dal caos asfittico cittadino.
Le donne di questi luoghi delle Terre Alte o Aree Interne (distanti da centri urbani e servizi), si sono tramandate, attraverso le generazioni, la conoscenza della ricchissima biodiversità italiana delle erbe spontanee, dei prodotti agricoli selezionati dai secoli adattati ai molteplici habitat italiani, dei buonissimi frutti che si stanno dimenticando, preparando conserve ed e ricette culinarie che brillano in tutto il mondo: bisognerebbe appoggiare questi loro eroici sforzi per preservare una testimonianza culturale incommensurabile. Un esempio delizioso: la tradizione casearia che ha prodotto tra i più buoni formaggi a livello internazionale, frutto di selezione di armenti che vanno a monticare praterie di erbe intonse ed ambienti naturali in buona salute. 

Anche gli argomenti cruciali dell’Agenda 2030 ripresi nel Congresso Cai riguardanti l’uso sostenibile delle risorse e il riciclo antisprechi di ogni processo lavorativo, da sempre fanno parte della cultura tradizionale nata da situazioni di estrema povertà nei secoli attraverso ingegnosi sistemi di sopravvivenza che ora chiamiamo di “resilienza”.  Non dovremmo dimenticare queste attenzioni in un periodo come il nostro di gravi squilibri ambientali in quanto sono in linea con un uso consapevole e rispettoso del territorio.  

Oggigiorno dobbiamo avere il coraggio di riscoprire il meglio delle tradizioni e coniugarle con lo sviluppo della tecnologia, delle conoscenze scientifiche a disposizione di tutti, invitando ognuno di noi ad approfondire, con umiltà, i meccanismi naturali, per possedere una conoscenza e consapevolezza indispensabili per creare forme di rispetto per ogni essere animale e vegetale, perché la convivenza di tutte le biodiversità non solo è possibile ma rappresenta una grande ricchezza.

Auspichiamo pertanto che il mondo del Cai rifletta su queste criticità, cercando di favorire ed incoraggiare le componenti femminili e le più vulnerabili della nostra società a farsi avanti nel nostro Sodalizio, anche rivedendo certi atteggiamenti o pensieri che possono velatamente celare forme stereotipate di discriminazione ed esclusione.
L’Europa stessa richiama gli Stati membri al rispetto, all’eguaglianza dei ruoli, alla comprensione e arricchimento nella inclusione di tutte le diversità, anche culturali, che hanno pari dignità e costituiscono un fertile scambio di punti di vista sempre arricchente. 

Una via per perseguire questi scopi potrebbe essere la promozione, da parte del Cai, di bandi specifici e/o finanziamenti di progetti ed azioni, volti a favorire queste minoranze “eroiche” delle Aree Interne e delle Terre Alte per evidenziare ed incoraggiare il loro importante ruolo sociale ed ambientale.

Per vedere il trailer ufficiale del film "In questo mondo" di Anna Kauber, clicca qui. 
Per informazioni sul Gruppo Politiche Sociali e Parità di Genere, scrivere a: politichesociali@cai.it

Milena Merlo Pich (componente del Gruppo politiche Sociali e parità di genere, componente del Csc, socia da 30 anni del Cai Bologna, ONCN, AE, ISFE emerita)