È lunga solo 13 chilometri, eppure la Val Chiavenna dischiude centinaia di itinerari di ogni difficoltà, attraverso i suoi paesaggi brulli eppure suggestivi, che si spingono più a nord verso la Valle Spluga (o Val San Giacomo) e più e est verso la Val Bregaglia fino al Passo Maloja, tanto amato dal pittore Giovanni Segantini, al confine con la Svizzera. Alberto Martinelli, in Sentieri della Valchiavenna (pp. 448, 35 euro, Versante Sud 2024) ne elenca 82, fra percorsi ad anello, ferrate, cime di 3000 metri, bivacchi, trekking di più giorni o escursioni meno impegnative: ce n’è per tutti i gusti, letteralmente, data la vicinanza della Valtellina con i suoi sciat, i pizzoccheri, o anche una semplice una bresaola fatta come si deve. Fino alla Media e Bassa Valtellina si spinge la guida di Sergio Papucci e Giorgio Macor, Escursioni ad anello tra Valtellina e Valchiavenna (pp. 208, 24 euro, IdeaMontagna 2024), con 36 itinerari rigorosamente ad anello: solo una piccola parte delle possibilità offerte dal territorio.
Più a sud, verso la Val Germanasca dove Valeria Tron ambienta i suoi romanzi, passano i 66 tracciati selezionati da Gian Vittorio Avondo in Escursioni nelle Alpi Cozie Centro-Settentrionali (pp. 320, 26 euro, IdeaMontagna 2024), attraverso Val Pellice, Val Germanasca, Val Chisone, Val Sangone, Valle di Susa, Val Cernischia, nelle selvagge Alpi Cozie, strette fra le Marittime e le imponenti Graie, dove svetta il Bianco.
Scendendo ancora, con lo sguardo attratto dai ghiacciai del Rosa, ma già stregato dal richiamo del mare, può essere un’alternativa insolita fare Il giro del Marguareis (pp. 96, 17 euro, L’Escursionista Editore 2024), una delle vette più alte delle Alpi Liguri con il Mongioie, la “montagna nascosta” dove Gianni Amerio propone un viaggio inaspettato in 5 giorni e 4 rifugi. Un territorio carsico che è parco naturale dove si trovano alcune specie di piante rare, grazie a uno speciale microclima dovuto alla vicinanza del mare.
Per gli amanti dei luoghi fuori dal tempo, vale la pena dare un’occhiata a Sentieri in Ossola e Valsesia, di Cesare Re (pp. 448, 35 euro, Versante Sud 2024), 91 itinerari di trekking aggiornati, al cospetto dei giganti del Monte Rosa e del Monte Leone, nel contesto culturale Walser, attraverso zone selvagge e poco note come quelle dei Parchi naturali Alta Valsesia, Valle Antrona, Devero-Veglia, Val Grande e Passo del Sempione.
Tutto a est, oltre le famosissime Dolomiti, si trovano invece ancora montagne meno note: è Stefano Ardito, penna di punta del giornalismo di settore, ad introdurre l’esplorazione per Sentieri del Tarvisiano e Alpi Giulie (pp. 320, 26 euro, IdeaMontagna 2024), al confine con la Slovenia, uno dei “polmoni verdi d’Europa”. Ben 70 escursioni divise in cinque aree che toccano le Alpi Carniche, le Giulie (Valbruna e Lussari; Sella Nevea e Cave del Predil; Laghi di Fusine) fino sfondare il confine alla volta delle Alpi Giulie Slovene e Parco Nazionale del Triglav. Potrebbe essere un omaggio al grande Julius Kugy, cantore eletto di queste zone, a 80 anni dalla morte.
Chi desiderasse unire attività fisica e storia, magari con figli grandicelli e abituati a camminare, sul Monte Grappa trova facilmente ciò che cerca. L’ultima uscita è di Giovanni Carraro, Riscoprire il Monte Grappa (pp. 312, 19,50 euro, Ediciclo 2024), con 42 itinerari e 74 varianti, per un totale di 626 km: si va dalla semplice passeggiata di fondovalle a vie ferrate non banali. La guida dialoga col web tramite i QR-Code, che rendono disponibili materiali extra come tracce gps e approfondimenti storico-culturali.
Cambio radicale di scenario con le Escursioni sulla Montagna Pistoiese, di Andrea Cuminatto e Barbara Gizzi (pp. 192, 22 euro, IdeaMontagna 2024), 35 idee nella “piccola Santiago d’Italia”, così chiamata perché è l’unico posto al mondo, oltre alla celebre meta spagnola, a conservare una reliquia di San Giacomo. La vasta e articolata rete sentieristica di queste zone vede particolarmente attive le sezioni CAI locali, consapevoli che qui si incrociano cammini provenienti da tutta Europa e diretti a Roma. Vere e proprie zone montuose, come ebbe modo di constatare Annibale quando, non pago dell’avventura alpina, attraversò gli Appennini con gli elefanti, incappando in una bufera non meno terribile.
Gli Appennini sono così, montagne antiche che all’alba o al tramonto, nella velatura rosata del sole che illumina gli orizzonti affastellati di cime, rivelano la potenza della loro storia millenaria e paesaggi che stregarono un giramondo come Fosco Maraini. Con un traverso a est, scendendo nel cuore dell’Italia in direzione Mare Adriatico, andiamo a finire nelle terre benedettine con le Escursioni sui Monti Sibillini di Marta Zarelli (pp. 288, 26 euro, IdeaMontagna 2024). 33 itinerari fra l’Umbria e le Marche, completati da due itinerari a lunga percorrenza: l’Anello Norcia-Castelluccio (2 tappe) e la Traversata alta dei Sibillini (4 tappe).
Da non dimenticare, infine, che sono disponibili le carte 4Land del Sentiero Italia CAI, abbinate ai 12 volumi delle guide SICAI, da cui tuttavia si mantengono indipendenti. Edite da IdeaMontagna, si possono acquistare su CAI Store, per i soci è previsto il consueto sconto.