Un gran temporale

Gli abitanti e turisti che qualche giorno fa si trovavano a passeggiare per le strade della cittadina di Torbole, in seguito ad un rapido cambiamento di condizione meteorologiche “da manuale”, si sono trovate nel bel mezzo di un gran temporale. In un arco di tempo molto breve, tra le 19 e le 22, è scesa una grande quantità di pioggia, 40 mm di precipitazione cumulata, la temperatura è diminuita drasticamente, e in diverse zone ci sono state delle grandinate così intense e copiose da sembrare delle nevicate.

Gli abitanti e turisti che qualche giorno fa si trovavano a passeggiare per le strade della cittadina di Torbole, gioiellino incastonato tra il lago di Garda e i monti Baldo e Altissimo, in seguito ad un rapido cambiamento di condizione meteorologiche “da manuale”, si sono trovate nel bel mezzo di un gran temporale. Come si può osservare dal grafico, in un arco di tempo molto breve, tra le 19 e le 22, è scesa una grande quantità di pioggia, 40 mm di precipitazione cumulata, la temperatura è diminuita drasticamente, e in diverse zone ci sono state delle grandinate così intense e copiose da sembrare delle nevicate. 

Fonte: Meteotrentino (https://www.meteotrentino.it/)

Le foto e i video che hanno subito iniziato a girare sui social e che sono rapidamente diventate virali, mostrano le vie del paese colme di acqua e cumuli di grandine di diversi centimetri. 

La tempesta che ha colpito l’alto Garda si va in realtà ad aggiungere a una serie di eventi temporaleschi molto intensi a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni in diverse località del Nord Italia, come quelli sul Lago Maggiore, nell’Astigiano e nelle Langhe, in Alto Adige e nel Milanese. 

Questi episodi non sono arrivati inattesi e costituiscono una buona occasione per ripassare quali sono le condizioni che favoriscono la formazione di rovesci e temporali in territori montuosi, prendendo ad esempio la situazione meteorologica di questi giorni. Gli ingredienti principali sono i grandi sistemi di alta pressione, che ci portano il bel tempo e le alte temperature, e la presenza di aria fredda in quota, come quella portata dalle cosiddette “gocce fredde”. Le gocce fredde sono essenzialmente dei nuclei di aria fredda provenienti da sistemi di circolazione più grandi e complessi, legati al vortice polare e alle correnti a getto delle medie latitudini (ne parleremo in modo più approfondito in un altro articolo). La loro caratteristica fondamentale è proprio la localizzazione dell’aria fredda e pesante in quota, al di sopra di quella calda e leggera al suolo (che era proprio l’altro ingrediente nella breve lista di prima). Questa conformazione rende la colonna atmosferica instabile e porta allo sviluppo di correnti verticali che, a loro volta, determinano la formazione di attività temporalesca e convettiva. Tale attività, tramite i rovesci, riporta l’aria fredda al suolo, così ristabilendo l’equilibrio della colonna d’aria.

A questo punto, rimarrà probabilmente una domanda ancora senza risposta, ovvero: ma quando si forma la grandine? Essa è proprio il risultato di meccanismi che si realizzano nelle nubi proprie dei temporali, i cumulonembi, caratterizzate da un forte sviluppo verticale. Infatti, all’interno dei cumulonembi, vengono a formarsi delle correnti ascendenti che trasportano le gocce d’acqua verso l’alto, e possono farle arrivare alla quota dove la temperatura arriva sottozero ed esse cristallizzano in ghiaccio. Le caratteristiche della grandine dipendono sempre da quelle del temporale, dalla sua estensione e dalla sua struttura, perché queste influenzano il “viaggio” che le gocce d’acqua faranno al suo interno. Ci sarebbero ancora molte cose da raccontare su questo affascinante e temuto tipo di precipitazione, ma le lasciamo per una puntata futura!

©Gianluca Vercellin - NIMBUS

Note:

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