Bric del Frate, Pian Marino e Sant'Antonino

Per boschi, rocce e grotte
Castrum Perticae e Bric Scimarco © Giorgio Massone

Nel suggestivo entroterra di Finale Ligure, popolato di arrampicatori e biker provenienti da ogni parte d’Europa, proponiamo un’escursione ad anello assai varia sul movimentato Altopiano della Rocca Carpanèa. Lungo il percorso si incontrano: pareti rocciose, spuntoni, valli sospese, grotte, una vasta conca carsica, un castello in rovina e un’antichissima chiesa posta sulla sommità di un rilievo.

Accesso

Provenendo da Savona, si esce al casello di Feglino e si gira a destra verso Finalborgo; superato il bivio per Orco, dopo 200 metri circa si lascia l’auto presso la cappella della Madonna delle Grazie. Provenendo da Imperia si deve uscire al casello di Finale Ligure; scesi a Finalborgo si prosegue verso Feglino fino alla cappella della Madonna delle Grazie.

Un arrampicatore sulla via normale del maggiore dei Tre Frati © Andrea Parodi

Itinerario

Si attraversa il Torrente Aquila su un ponte e si sale al parcheggio dell'agriturismo “Cà di Alice”. Si prosegue su sterrata e, dopo due tornanti, si prende a sinistra il sentiero indicato da due rombi rossi, che s’innalza ripido nel bosco. Più in alto il sentiero traversa a sinistra (belle vedute sulle grandi pareti di Bric Spaventaggi e Bric Pianarella), poi riprende a salire. Superata una balza rocciosa (corda fissa), si sale ancora un poco poi si va a sinistra, alla sella boscosa presso le guglie dette i Tre Frati. Superato uno slargo con grotta, si arriva ad un bivio: si lascia a sinistra il sentiero con tre pallini rossi che porta a Case Valle, e si risale la boscosa Valle Ercea. Il sentiero ne taglia la testata poi sale ad un colletto. Da qui, girando a destra, si guadagna la cima rocciosa del Bric del Frate (388 m, 1 h), che offre un bellissimo panorama.

La Valle di Montesordo con la Rocca di Perti © Andrea Parodi

Ritornati al colletto, si scende sul versante opposto (segnavia: una croce rossa): si supera una vecchia cava e, con una serie di tornanti, si raggiunge la bellissima conca prativa di Pian Marino (280 m circa). Percorsa a sinistra tutta la spianata (segnavia: due pallini rossi) si prende un sentiero che entra nel bosco. Una deviazione a sinistra con qualche tratto in salita conduce alla scenografica Grotta della Pollera, una delle più notevoli cavità carsiche del Finalese. Dalla grotta si prosegue in discesa, si guada il rio sul fondo del vallone, poi si sale ad una sterrata presso una chiesetta sconsacrata. Si va a sinistra sulla strada, poi s’imbocca ancora a sinistra un sentiero che scende ad una sella sovrastata dalla Rocca di Perti. Proseguendo a sinistra su stradina asfaltata, si scende la Valle di Montesordo fino al pittoresco agglomerato di Case Valle (131 m). Girando nuovamente a sinistra si passa tra le case, poi si prende il sentiero con tre pallini rossi, che sale al Colletto di Sant'Antonino. Da qui salendo a destra si raggiungono prima i ruderi del “Castrum Perticae”, poi l'antichissima Chiesa di Sant'Antonino (284 m), al cui interno si cela una grotta.

Ritornati al Colletto di Sant'Antonino, si prosegue sul sentiero con i tre pallini rossi, che taglia ai piedi della parete del Bric Scimarco. poi riprende a salire. Una deviazione conduce in breve all’ampia Grotta del Morto. Proseguendo sul sentiero principale, si ritorna il bivio presso i Tre Frati, poi, sul sentiero già percorso all’andata, si scende alla cappella della Madonna delle Grazie (3.10 h).

La chiesetta di Sant'Antonino © Giorgio Massone

Partenza e arrivo: Madonna delle Grazie (90 m)
Lunghezza: 7 km
Dislivello: + 550 m
Durata: 3.10 h
Difficoltà: E (escursionisti)
Punti d’appoggio: nessuno
Periodo consigliato: aprile-maggio e settembre-novembre

https://www.openstreetmap.org/#map=15/44.1977/8.3277
 

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