Il tedesco David Goettler e lo svizzero Nicolas Hojak hanno completato l'ascesa della parete nord del Ganchenpo (6.378 metri) nel Langtang, in Nepal. Al momento non è chiaro se si tratti di una nuova via, o se qualcuno abbia già scalato la nord per l'itinerario di Goettler e Hojac, che solca la mediana della parete con una linea molto elegante. Joshua Harrin e Oswaldo Freire avevano scalato una linea al centro della parete nord del Ganchenpo già lo scorso autunno. Avevano chiamato la loro nuova via di 1.000 m Cold Therapy e l'avevano classificata AI4+. Secondo The Himalayan Database, la loro è stata la prima salita della parete nord e questa estate è stata inclusa anche nella big list dei Piolet's d'Or. Le altre salite sul Ganchenpo sono state fatte da sud e da ovest. L'ultima in ordine di tempo è stata completata pochi giorni fa: il 13 novembre una squadra internazionale di sei alpinisti ha salito la cresta sud-est.
Per quanto riguarda Goettler e Hojak, avevano pianificato di salire lungo una linea mista che correva lungo il lato destro della parete nord, ma le condizioni purtroppo non erano quelle previste. La mancanza di continuità nelle sezioni di ghiaccio ha indotto i due a rinunciare, per il timore di incontrare roccia troppo friabile. "Non avevamo con noi l'attrezzatura da bivacco, quindi il nostro stile era semplicemente salire e scendere il più velocemente possibile - ha scritto Hojac su Instagram-. Eravamo anche preoccupati per le previsioni, che segnalavano venti di oltre 70 km/h a 7.000 m".
Il giorno seguente, hanno attraversato il ghiacciaio e il crepaccio terminale fino alla base della parete nord. Hanno poi scalato uno dei canaloni di ghiaccio della parete, senza corde, fino agli ultimi 60 metri. Da quel punto in poi solo neve e un ultimo tratto di ghiaccio, dove i due hanno preferito assicurarsi. L'intera salita è durata solo quattro ore. "Il terreno non era difficile e i nostri timori di trovare vento forte in vetta non si sono concretizzati", ha spiegato Hojac.
L'alpinista svizzero è sicuro che la linea sia già stata salita due volte, ma Goetller è meno convinto, per lo meno che la scalata sia stata effettuata con i necessari permessi. "La nostra linea è diversa da quella che Freire e il suo compagno hanno scalato l'anno scorso, ma forse altre cordate avevano già scalato questa stessa linea in precedenza".
Nella discesa, gli scalatori hanno preso la via normale della vetta per tornare alla loro tenda a 4.700 m. L'intero rientro è durato 12 ore.