La montagna e l'alpinismo raccontati dai film di animazione

Uruca II di Erick Grigorovski (Brasile, Canada 2017) © copyright Film Festival Trento

Il blog di oggi è dedicato ai film d’animazione. Molti sono i film di questo genere che hanno come ambientazione la montagna ma non tanti quelli specifici che raccontano di alpinismo. Quelli che presento sono film di ultima generazione, Uruca II realizzato con la classica tecnica di animazione stop motion, Hors Piste, Via Cruxis, El Gran Hito ed Egoland sono realizzati con la tecnica più moderna, elaborata al computer, bidimensionale. Sono tre film d’animazione di alpinismo che racchiudono in pochi minuti una storia compiuta che grazie all’ironia, e non solo, irridono bonariamente alla eccessiva solennità e austerità di alcuni documentari e docufiction di alpinismo. A questi aggiungo un film che non tratta di alpinismo, Wild Love, ma è geniale nella sua straordinaria concisione e crudezza.

Per i film contrassegnati con * rivolgersi per informazioni a cineteca@cai.it . El Gran Hito è disponibile anche sulla piattaforma www.inquota.tv

Uruca II. Regia Erick Grigorovski (Brasile, Canada 2017) 8 minuti. Hugo e Lipe sono di nuovo in arrampicata (una guglia remota nel mezzo dei ghiacciai) per affrontare tutte le sfide di arrampicata alpina, roccia ghiacciata e umida, scarsa comunicazione tra loro, demoni interiori, selfie e il freddo, tempo sempre mutevole. Come la maggior parte dei film d’animazione anche questo basa la sua forza sull’ironia, concedendosi il “lusso” di prendere in giro la troppa seriosità, a volte, dei documentari di alpinismo e montagna. Le sequenze di arrampicata, l’utilizzo delle attrezzature alpinistiche, le inquadrature in parete, il senso della verticalità sono raccontati davvero bene, così come le espressioni dei visi dei protagonisti, cosa non facile per un film d’animazione. 

Horse Piste di Brunel Léo, Cavalier Loris, Jalabert Camille, Malet Oscar (Francia 2018) © copyright Film Festival Trento

Hors piste *. Regia Brunel Léo, Cavalier Loris, Jalabert Camille, Malet Oscar (Francia 2018), 6 minuti. I due migliori soccorritori alpini della regione sono pronti per una nuova missione. Nonostante la loro professionalità e determinazione, le cose non andranno come previsto. Film racchiuso in sei minuti: concentrato, montato con un ritmo frenetico, costruito con maestria, sarcasmo, ironia, graffiante e velenoso con un finale surreale. 

Via Cruxis *. Regia Ignasi López Fàbregas (Spagna 2018), 11 minuti. Marcel e Andrezj sono una coppia di alpinisti che per primi hanno conquistato le vette più alte e più difficili. Nonostante i loro diversi temperamenti, formano una squadra esperta. Marcel ne ha preso il comando, mentre Andrezj svolge sempre un ruolo da gregario. Ora affrontano la più grande sfida: raggiungere una vetta mai salita della montagna più alta. Per raggiungere questo obiettivo, dovranno superare vari ostacoli, sopportare disagi e resistere a lungo. Ma Andrezj non è più disposto a continuare nell'ombra di Marcel. Ironico e divertente, ben costruito con linguaggio filmico appropriato e precisa descrizione della tecnica alpinistica: la progressione, le soste, i bivacchi, i bisogni fisiologici. Film senza dialoghi, sostituiti solo da suoni onomatopeici che rendono ancor più umoristico il corto. Il gregario (secondo di cordata) che alla fine si dimostra più bravo tecnicamente del primo. Sorpresa finale…la cima ghiacciata che crolla e la vetta che non è più alta di quelle a fianco. E comunque chi arriverà per primo in vetta sarà il secondo di cordata! 

Wild Love *. Regia Paul Autric, Corentin Yvergniaux, Zoé Sottiaux, Léa Georges, Maryka Laudet, Quentin Camus (Francia 2018), 6minuti. Durante una romantica gita in montagna, Alan e Beverly provocano un incidente fatale. Il crimine non rimarrà impunito. Film crudelissimo che contrappone uomini e animali in un ambiente idilliaco, il tutto contrappuntato da un sottofondo musicale volutamente melenso. La reazione feroce, ma giustificata, di creature per natura dolci e inoffensive, sfocerà in un finale horror nella miglior tradizione. 

Manifesto del film El Gran Hito di Ignasi López Fàbregas (Spagna 2020) © copyright Film Festival Trento

El Gran Hito*. Regia: Ignasi López Fàbregas (Spagna 2020), 13 minuti. Un alpinista benestante con l’hobby di raggiungere le cime delle montagne più alte, e il suo ultimo obiettivo: la cima impossibile. Una donna, stanca di aspettare il ritorno del marito dalle sue eccitanti scappatelle in montagna, decide di cercare l’avventura per i fatti suoi, tentando una scalata più modesta, ma come donna dovrà superare ostacoli anche più difficili dello stesso raggiungimento della vetta. I destini dei due si incroceranno, mentre inseguono i rispettivi traguardi. Il film è realizzato con la tecnica dell’animazione stop motion. Si riconosce lo stile inconfondibile e graffiante di Ignasi Lòpez Fàbregas. Un corto che veleggia tra il divertente e l’ironico ma con una sottesa narrazione dissacrante. 

Egoland. Regia: Ignasi López Fàbregas (Spagna 2022), 19 minuti. Marek Molek e Bruno Grassi stanno per raggiungere la vetta del Grande Troll, l'ultima e più difficile montagna non ancora conquistata. Una forte tempesta, la stanchezza e le condizioni avverse della neve gli impediscono però di raggiungere la vetta, malgrado sia molto vicina. Bruno e Marek discutono se dire o meno la verità. Nel frattempo Mike Bacon, l'inviato speciale che segue l’impresa, non riesce a mettersi in contatto con loro e li aspetta con ansia al campo base. Ultima fatica di un autore che ha conquistato uno spazio di notevole rilievo in questo campo. Come nei suoi precedenti lavori stile, storia, montaggio, suoni onomatopeici rappresentano la cifra riconoscibile di I. L. Fàbregas. Capacità narrativa, conoscenza della montagna, delle tecniche alpinistiche e ricerca artistica funzionano egregiamente anche in questo film.