La stagione dei funghi… pensiamoci

Una riflessione sulla sempre crescente passione collettiva per la ricerca dei funghi

Siamo ormai giunti al momento dell'anno in cui i boschi si riempiono di funghi; nelle aree alpine per la verità quel periodo è già iniziato da tempo, nelle aree appenniniche parte ora per protrarsi fino a novembre-dicembre nelle regioni meridionali.

Quello che è un normale evento naturale annuale, negli ultimi anni per molti è diventato un appuntamento fisso e atteso: sempre più infatti sono gli appassionati della ricerca e raccolta. Chissà che cosa c'è dietro questo crescere di una passione così dirompente, quasi una mania per molti... Forse la gratificazione un po' ancestrale di uscire in un bosco per ricercare e raccogliere qualcosa che può poi esser mangiato, una sorta di ritorno a un'epoca in cui l'uomo doveva raccogliersi il cibo; o forse semplicemente un’occasione per stare all'aria aperta impegnati in un'attività che è un po' un gioco e una sfida; sta di fatto che, come si diceva, nei prossimi mesi i boschi saranno presi d'assalto da decine di migliaia di cercatori. E allora una piccola riflessione sulla nostra presenza così massiccia e impattante nei boschi a caccia di funghi va fatta; bisogna ricordare che i funghi sono componenti essenziali (a pari di tutti gli altri viventi) nell'equilibrio dell'ecosistema boschivo, dunque accanirsi raccogliendo ogni cosa, anche gli esemplari più piccoli è sbagliato e dannoso, oltre che spesso punito dalla legge; occorre poi rispettare le aree e i giorni in cui le autorità locali hanno stabilito il divieto di raccolta. E occorre ovviamente anche essere sicuri di quello che si raccoglie, se lo si vuole mangiare, ne va della propria salute. Potrebbe essere un'idea che ci sentiamo di lanciare a tutti gli appassionati, quella di avvicinarsi a qualche gruppo micologico (ne esistono in tutte le città e grossi centri) attraverso il quale venir in contatto con altri appassionati, approfondire la conoscenza dei funghi e aumentare di conseguenza il numero di specie conosciute e consumate, alleggerendo magari un po’ la pressione su quelle più ricercate; un modo per far crescere insieme soddisfazione e consapevolezza.