MONTE SCORZONE (668 m)

Il Monte Scorzone è una delle principali “vette” del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Nonostante i suoi modesti 668 m. di altitudine, riserva soddisfazioni impensabili. Non presenta difficoltà se non quella di prestare un po’ di attenzione all’orientamento a causa dei numerosi fuori-pista.

Accesso

Si percorre la SP 234 che da Castel del Monte porta a Minervino Murge. Dopo il bivio per Poggiorsini e Spinazzola si percorrono circa 3,5 km e si svolta a destra nella Strada Vicinale dei passeggeri. Dopo circa 3 chilometri su strada sconnessa, tenendo alla propria sinistra Bosco Coleti, si oltrepassa Masseria Coleti Piccola contraddistinta dalla Chiesa abbandonata adattata a fienile. Si piega a sinistra all’altezza di Masseria Coleti Grande. Dopo circa 1,5 km si svolta a sinistra in una stradina (cartello vendita funghi) con delle piccole abitazioni risalenti alla riforma agraria. Al termine della stradina si trova l’Azienda di Michele D’Angella a cui si può chiedere “ospitalità” per il parcheggio delle auto e da cui si possono, eventualmente, acquistare gustosi funghi cardoncelli.

Itinerario

Il sentiero inizia in lievissima sinistra in direzione ovest-sud-ovest. La vetta del Monte Scorzone è facilmente visibile in quanto contraddistinta da una vicina enorme pala eolica. Dopo un chilometro circa dalla partenza si procede a vista in salita per circa 600 metri raggiungendo in breve la vetta di Monte Scorzone (668 m.) Sulla sommità esiste una costruzione piramidale ad uso trigonometrico, una volta dotata di piccoli specchi riflettenti. Da questo punto il panorama è fantastico! A Nord-Est Castel del Monte e Andria. A Nord il Mar Adriatico e la costa da Barletta a Trani fino a Manfredonia e il Golfo sormontato dal promontorio del Gargano. In condizioni di buona visibilità lo sguardo si perde fino ai Monti del Matese e alla Majella. In direzione Ovest si staglia il profilo del Sub-Appennino Dauno da cui si erge, inconfondibile, il Monte Vulture (1326 m.) vulcano inattivo. Spostando lo sguardo a sud appare il profilo dell’Appennino Lucano e del Massiccio del Pollino.  Chi l’avrebbe mai detto che un “montarozzo” di 668 metri avrebbe potuto offrire questo fantastico panorama a 360°?

Dal punto trigonometrico si affronta la discesa utilizzando una timida traccia in direzione sud est. Si arriva in un avvallamento, lo si attraversa e si costeggia il campo coltivato nell’impluvio prima in direzione sud est e poi per circa 500 metri fino ad intercettare una sterrata più evidente. Si svolta a destra e al bivio successivo si prende a  sinistra verso la visibile Masseria le Fornelle. Si arriva alla struttura abbandonata con un breve fuoripista. È possibile apprezzare la parte abitativa, le stalle e il bel mungituro.

Si procede ancora per poco fuori pista in direzione sud-sud-est verso una cava. Qui si intercetta una larga sterrata che attraversa per circa 500 m. la cava abbandonata. Si risale di qualche metro su un rilievo con un piccolo campo coltivato. Lo si costeggia per una cinquantina di metri fino ad una sterrata evidente. Dopo circa 200 metri si lascia la pista principale per piegare decisamente a sinistra (in direzione Est). Alla propria sinistra si apre la visuale sul grande Piano Coleti. Nel periodo primaverile questo piano regala una distesa di papaveri che lo rendono a volte un vero e proprio “lago rosso”. Dopo circa 300 metri in leggera discesa si intercetta una larga sterrata a ridosso di Bosco Coleti; si svolta a sinistra e si prosegue per circa 2 chilometri giungendo nei pressi della strada asfaltata percorsa durante l’avvicinamento. Si piega decisamente a sinistra in direzione della visibile e splendida struttura disabitata di Masseria Coleti Grande. Una breve visita è certamente consigliata!

A vista si intercetta la strada asfaltata percorsa per l’avvicinamento in auto e dopo circa 1,5 chilometri si chiude l’anello.