Corso avanzato per soccorritori in Kosovo

Lo scorso mese di marzo si è svolta la penultima missione formativa del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico in Kosovo all’interno del progetto di cooperazione internazionale NaturKosovo finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e implementato da Volontari nel Mondo RTM e CELIM, con il supporto dell’Ambasciata d’Italia a Pristina.

Lo scorso mese di gennaio si era conclusa la formazione tecnica e sanitaria di base che aveva permesso a 28 alpinisti locali di acquisire una preparazione specifica nel soccorso in montagna, e sono stati selezionati gli 8 allievi più meritevoli che hanno avuto accesso al corso avanzato di cui si è svolta la parte invernale su neve e ghiaccio. Il prossimo appuntamento a inizio giugno sarà incentrato sulla parte estiva. 

Allestimento di una sosta e preparazione della catala di una barella lungo pendio ripido innevato. © arch. CNSAS

«Le giornate di marzo – racconta Mattia Ortelli, istruttore che ha seguito il progetto in Kosovo nella sua interezza per la Scuola Nazionale Tecnici CNSAS – ci hanno consentito di approfondire la preparazione tecnica e sanitaria degli allievi. Si tratta di sette uomini e una donna dotati di un’ottima preparazione alpinistica con cui abbiamo svolto attività di movimentazione con picca e ramponi su terreno ripido caratterizzato da neve, ghiaccio e roccia. Con l’istruttore sanitario che mi accompagnava, l’infermiere e guida alpina piemontese Andrea Carelli, abbiamo dedicato l’attività all’intervento in valanga da caposquadra, quindi con la necessità di gestire il coordinamento e le comunicazioni con personale numeroso sullo scenario in un contesto operativo molto complesso. Inoltre abbiamo potuto focalizzare il lavoro sulle tecniche di trattamento sanitario, di imbarellamento e di evacuazione di un infortunato su terreno misto tecnico. Abbiamo iniziato a giocare con le corde, insomma». 

Prove di calata della barella lungo pendio innevato. © arch. CNSAS

Seguendo a grandi linee i programmi formativi utilizzati dal CNSAS in Italia, il modulo avanzato ha cercato di valutare e sviluppare le competenze attitudinali dei soccorritori kosovari. 

«La formazione avanzata – prosegue Ortelli – deve anche valutare le abilità di leadership degli allievi, le loro capacità di relazionarsi nel contesto della squadra e anche nei confronti degli infortunati e delle persone che vengono soccorse: le cosiddette non technical skills. Nel corso delle simulazioni di intervento, noi istruttori riprendevamo con le telecamere alcune fasi delle operazioni per rivederle durante il debriefing discutendo con tutti i presenti gli aspetti positivi e gli errori che erano stati commessi. Anche in questa fase della formazione abbiamo osservato un atteggiamento molto recettivo da parte dei ragazzi che sono tutti già inseriti in contesti di soccorso organizzato e hanno già effettuato operazioni di salvataggio anche complesse». 

Gli istruttori del CNSAS torneranno in Kosovo a giugno per la conclusione delle formazioni che racconteremo su questo portale. 

Aspiranti soccorritori kosovari insieme a un istruttore del CNSAS. © arch. CNSAS